Giornata internazionale del caffè: in Europa se ne importano 3 milioni di tonnellate l’anno. Belgio e Slovenia, record di acquisti pro capite

A dispetto di quanto ci si potrebbe immaginare, non è l’Italia – in termini relativi – il principale Paese europeo importatore di caffè, bensì il Belgio, che nel 2019 ha importato 26,4 chili pro capite della “meravigliosa miscela”. Al secondo posto c’è la Slovenia, con una importazione annua di 14,1 chili pro capite, seguita dalla Germania, con 13,4 chili e quindi la Finlandia che ne ha comprati 12,3 chili; al 5° posto la Svezia che ne ha importati 9,8 pro capite. In termini assoluti, ovviamente la scala si ribalta e il Paese che ha comprato più caffè è stato la Germania (con 1,1 milioni di tonnellate importate, pari al 37% del totale delle importazioni extra-Ue) seguita dall’Italia (604.000 tonnellate), e poi dal Belgio (303.000 tonnellate), Spagna (273.000 tonnellate) e Francia (236.000 tonnellate). In totale, nel 2019, l’Ue ha importato 3 milioni di tonnellate di caffè dall’estero, il 14% in più rispetto a 10 anni fa, per un valore complessivo di 7,5 miliardi di euro. I Paesi da cui proviene il caffè bevuto in Europa sono il Brasile (il 31% delle importazioni extra-Ue) e Vietnam (22%), ma importiamo caffè anche da Honduras (7%), Colombia (6%), Uganda (5%), India (5%), Perù (4%), Etiopia, Indonesia e Svizzera (3%). L’Europa ha torrefatto 1,8 milioni di tonnellate di caffè nel 2019, il 3% in più rispetto al 2009: il 31% in Germania, il 28% in Italia, in Spagna l’8%, nei Paesi Bassi e in Francia il 7%, il 5% in Svezia. Questi dati, offerti da Eurostat per la Giornata internazionale del caffè, ci accompagnino nelle nostre pause odierne.

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