Anziani: Coldiretti, “nell’anno segnato dal Covid trecentomila gli italiani over 65 costretti a chiedere aiuto per mangiare”

“Nell’anno del Covid salgono a trecentomila gli italiani over 65 costretti a chiedere aiuto per mangiare”. È quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulle persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead per gli indigenti, divulgata in occasione della Giornata internazionale delle persone anziane proclamata dall’Onu che si celebra il 1° ottobre. “Il peggioramento della situazione economica va ad aggravare una situazione – sottolinea la Coldiretti – che nel 2020 ha visto la terza età pagare un altissimo contributo di vite alla prima ondata di coronavirus, privando la società e le famiglie di un contributo affettivo e sociale inestimabile. Proprio a causa della pandemia si stima che la speranza di vita sia destinata per la prima volta ad abbassarsi, con un calo di addirittura 2 anni nelle province del Nord Italia più colpite, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat”.
“I problemi legati al Covid si innestano su una situazione che vede una fetta importante della popolazione anziana che – precisa Coldiretti – mai prima d’ora aveva sperimentato condizioni di vita così problematiche” tanto da “presentarsi presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà, mentre ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto da parte di chi si vergogna a trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà. Accanto agli anziani si registra una drammatica situazione anche per i bambini con oltre settecentomila minori di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare”.
“Una emergenza sociale senza precedenti dal dopoguerra contro la quale si è attivata la solidarietà per rafforzare gli interventi sul piano alimentare a chi si trova in difficoltà. In campo – continua la Coldiretti – sono scese molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti: si contano in Italia circa diecimila strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute che si occupa della distribuzione degli aiuti Fead erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea)”.

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