Cristiani perseguitati: mons. Kukah (Nigeria) ad Acs, “per comprendere radici conflitto è necessario considerare odio e discriminazione religiosa”

“Il nostro governo è completamente sopraffatto. La situazione sta peggiorando e il numero dei morti è enorme. Per quanto riguarda la comunità internazionale, c’è molta ipocrisia e poca volontà. Chiaramente, se ci sarà volontà politica tutto questo avrà fine”: è quanto dichiara ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) mons. Matthew Kukah, vescovo di Sokoto (Nigeria), nella cui provincia insiste il distretto di Sabon Birni, dove più di 70 persone sono state massacrate nelle ultime settimane. Secondo il vescovo di Sokoto, la comunità internazionale può giocare un ruolo determinante nel bloccare la fornitura di armi ai gruppi militanti, aggiungendo che attualmente i servizi di sicurezza nigeriani sono “troppo sotto pressione” per far fronte alla crisi. “Le forze armate affermano che i responsabili delle violenze sono stati eliminati ma non ci sono prove che ciò si sia verificato. Continuano a ripeterci che vengono eliminati nelle foreste. Il governo necessariamente deve condurre la battaglia nelle foreste, ma non è affatto certo che lo stia facendo”. Il presuleo sottolinea che, se il ripristino della legalità ha un’importanza cruciale, per comprendere le radici del conflitto è necessario considerare l’odio e la discriminazione religiosa. Per mons. Kukah molti musulmani nigeriani “insistono nel sostenere che non deve esserci distinzione fra Stato e religione e ciò ha consentito a Boko Haram e ad altri gruppi il tentativo di imporre la propria influenza sul piano morale”. Per il presidente nigeriano Muhammadu Buhari “è molto difficile disporre dell’autorità morale per condannare Boko Haram, avendo deciso che i cristiani devono vivere in uno Stato in cui così tanti, fra quelli che ricoprono ruoli di potere, sono musulmani. Sono convinto che ciò con cui abbiamo a che fare è una struttura debole e corrotta. Si tratta dell’incapacità di agire dello Stato”, conclude mons. Kukah. Le dichiarazioni del vescovo di Kukah giungono in concomitanza con la presentazione del Rapporto “Nigeria: Unfolding Genocide? An Inquiry by the UK All-Party Parliamentary Group for International Freedom of Religion or Belief”, avvenuta il 15 giugno scorso presso la Camera dei Comuni. La ricerca esamina le cause del conflitto e la risposta delle autorità nigeriane, fornendo indicazioni in merito ad aiuti umanitari, condivisione delle informazioni, sicurezza e peace-building, istruzione e ruolo della comunità internazionale.

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