Nicusor Dan è il nuovo Presidente della Romania. Sindaco di Bucarest, di orientamento centrista ed europeista e candidato indipendente alle presidenziali, Dan ha ottenuto il 53,6% dei voti espressi dai romeni; il suo rivale, il sovranista George Simion, il 46,4%. Più di 11,6 milioni di romeni (64,71%) si sono presentati ieri alle urne: è la più alta partecipazione al voto dal 1996. “La notte in cui la Romania ha sconvolto il mondo”, “Vittoria per più della metà della Romania”, “L’ultima volta che il proiettile ci ha mancato. Romania riparte dal 19 maggio”, sono alcuni titoli con i quali la stampa romena descrive quello che è successo al turno finale delle elezioni presidenziali in Romania. Dopo il primo scrutinio, svoltosi il 4 maggio, Dan aveva due milioni di voti in meno rispetto a Simion, eppure ha ribaltato il risultato finale vincendo il 18 maggio. Questa è stata la seconda volta che la Romania ha organizzato elezioni presidenziali negli ultimi mesi, dopo quelle del novembre scorso, annullate dalla Corte costituzionale per irregolarità e ingerenze straniere. Da venerdì, quando sono stati aperti i seggi all’estero, i ministeri degli interni e degli affari esteri hanno continuamente segnalato fakenews su Internet e sulle reti sociali, copie false di siti di varie istituzioni romene, uso non autorizzato dei loghi di varie autorità romene. Ieri notte, dopo il conteggio di più del 90% dei voti, che davano già per vincitore Nicusor Dan, migliaia di romeni sono usciti in strada a Bucarest, per celebrare la vittoria, al grido di “Europa, Europa” e “Russia non dimenticarti, la Romania non è tua”. Dan ha vinto le elezioni a Bucarest, nelle grandi città della Romania, nelle contee con maggioranza della popolazione di etnia ungherese, e in tutti i Paesi del mondo dove sono presenti i romeni emigrati, meno che in quelli dell’Europa occidentale, dove il preferito è stato il sovranista Simion. Nel suo primo messaggio, Dan ha affermato: “Oggi ha vinto una comunità di romeni che vuole un cambiamento profondo. Viviamo un tempo di speranza. Da domani, tutti insieme dobbiamo cominciare la ricostruzione della Romania”.