Leone XIV: mons. Redaelli (Caritas Italiana), “ha infatti ricordato che siamo chiamati a testimoniare una presenza”

“‘Sparire perché rimanga Cristo’. È l’invito di Papa Leone XIV, pronunciato nella sua prima omelia in occasione della Santa Messa pro Ecclesia celebrata con i Cardinali, lo scorso 9 maggio. Un’espressione che sembra indicare lo stile e l’orientamento del cammino: la Chiesa non si afferma, si consegna; non si mostra, ma lascia trasparire il volto e lo stile di Cristo”. Così in un suo intervento mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente di Caritas Italiana. “Il Santo Padre ha infatti ricordato che non siamo chiamati a rappresentare un’idea o a difendere un’identità, ma a testimoniare una presenza. ‘Gesù non è un’idea, ma una persona viva’; ridurlo a un ‘leader o superuomo’ significa svuotare la fede, renderla sterile, farne un’immagine senza vita”, aggiunge.
Il presule continua affermando che “confermati e spronati dal soffio di rinnovamento, vogliamo continuare a dare concretezza al nostro impegno nella costruzione di comunità fraterne, stando accanto agli ultimi, testimoniando con gioia una carità operosa”. “Un cammino che scegliamo di percorrere insieme, ‘senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi’, come affermato dal Pontefice nel suo primo discorso, dalla Loggia delle benedizioni della Basilica di San Pietro, l’8 maggio 2025, perché è nell’unità e nella comunione, andando incontro a chi è emarginato e solo, che possiamo essere davvero segno di speranza per il mondo”. Infine, l’invito a sentirci “chiamati personalmente, dunque, a costruire ponti, ad accogliere ‘tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore’, certi che è solo attraverso il nostro modo di essere e agire che possiamo contribuire a generare ‘un solo popolo sempre in pace’”.

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