
“In sintonia con il pensiero del nuovo Papa Leone, anche il mondo digitale va attraversato nella ricerca della verità. Siamo in un’epoca di grandi trasformazioni, in una società democratica e liberale, ma ognuno deve continuare a fare al meglio il proprio dovere, nei limiti delle proprie possibilità, per perseguire la felicità”. Lo ha affermato sabato mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, intervenendo al dibattito “L’informazione nell’era post-moderna e digitale: comunicazione mediatica, social e democrazie nella società liquida” ospitato nella cornice della Sala Cosentini della Biblioteca Zelantea di Acireale. “La trasmissione delle virtù – anche della fede – è affidata agli adulti e alle istituzioni: è donando sé stessi che si costruisce un futuro fatto di bellezza, onestà e verità”, ha aggiunto mons. Raspanti.
L’iniziativa, introdotta da Michelangelo Patanè, presidente dell’Accademia Zelantea, è stato moderato dal giornalista Salvo Fallica. Per Roberto Gueli, condirettore nazionale della Tgr Rai, “la tecnologia avanza inarrestabile ed è entrata prepotentemente anche nel mondo dell’informazione, portando con sé innovazioni ma anche rischi”. “È fondamentale – ha sottolineato – rispettare le regole deontologiche per offrire un’informazione di qualità e contrastare il cattivo giornalismo. L’attenzione e la curiosità restano le basi dello sviluppo umano e giornalistico”. Michele Cucuzza, attuale direttore di TgSicilia e Sicilia24, ha evidenziato le distorsioni dell’infosfera digitale: “Internet rilancia notizie a velocità impressionante, ma spesso i più giovani vivono in una realtà parallela, dove i confini tra vero e virtuale si confondono e vengono meno regole e tabù”. “La famiglia – ha auspicato il giornalista – torni al centro della vita sociale, la scuola riprenda il suo ruolo educativo e i leader mondiali siano esempi etici da seguire”.