È stata distribuita in tutte le chiese della diocesi di Monaco, ieri, 18 maggio, una lunga lettera dell’arcivescovo Dominique-Marie David in cui esprime le sue “preoccupazioni e riflessioni” su un disegno di legge che mira a depenalizzare per i medici e il personale ospedaliero l’aborto, se eseguito su richiesta della donna incinta prima della fine della dodicesima settimana di gravidanza e prima della sedicesima settimana, se la gravidanza è frutto di abuso sessuale. Dopo due emendamenti legislativi nel 2009 e 2019, ora il tema è “emerso improvvisamente nell’agenda politica monegasca”, senza che fosse parte del programma politico della maggioranza eletta. Per l’arcivescovo questo dibattito “può nuocere al mantenimento della nostra coesione nazionale, tanto preziosa quanto fragile”. L’arcivescovo ricorda però che se in Francia è la laicità a permeare la vita dello Stato, nel Principato vige la natura confessionale dello Stato, per cui la fede cattolica è religione di Stato e “non può essere ridotta a una mera tradizione, ma struttura il diritto monegasco, è inscindibile dalla nostra identità nazionale”.
E la posizione della Chiesa cattolica sul diritto alla vita e la comprensione della natura del feto si fonda sulla fede, su fondamenti filosofici e su dati scientifici, ripercorre l’arcivescovo. Citando Papa Francesco, mons. David ritorna al concetto di “ecologia integrale” e al rifiuto assoluto della “cultura dello scarto”. Poiché in ambito ecologico il Principato cerca di essere esemplare, “sarebbe una palese contraddizione cercare di rispettare le forze vitali della natura mentre si incoraggia una cultura di morte contro la specie umana e i suoi membri più fragili”. Concludendo la lettera, mons. David richiama alla necessità di impegnarsi “affinché, di fronte al disagio delle donne, delle madri e delle famiglie, l’aborto non diventi l’unica opzione considerata, ma che siano sostenute”. E termina: “Se tutto il Dna del Principato non risiede tutto nel cattolicesimo, senza il cattolicesimo, il Principato non possiede più tutto il suo Dna”.