
“Nell’ultimo trimestre del 2024, l’economia dell’Ue ha registrato una crescita superiore alle aspettative, pari allo 0,4%, in gran parte grazie alla robusta domanda interna. Questo slancio positivo è proseguito nel primo trimestre del 2025, con dati preliminari che indicano una crescita del Pil reale dello 0,3%”. Eppure “nelle previsioni odierne, le prospettive di crescita sono state riviste significativamente al ribasso”. Le Previsioni economiche diffuse oggi a Bruxelles dalla Commissione europea non segnalano prospettive rosee. La frenata dell’economia Ue è dovuta “in gran parte all’indebolimento delle prospettive del commercio globale e alla maggiore incertezza sulle politiche commerciali”. Le Previsioni di primavera si basano su alcune ipotesi relative ai dazi commerciali. “Nel modello si ipotizzava che i dazi sulle importazioni statunitensi di beni dall’Ue, e praticamente da tutti gli altri partner commerciali, rimanessero al 10%, il livello applicato il 9 aprile, ad eccezione dei dazi più elevati su acciaio, alluminio e automobili (al 25%) e delle esenzioni tariffarie su alcuni prodotti (farmaceutica e microprocessori). Si ipotizzava che i dazi bilaterali tra Stati Uniti e Cina fossero inferiori a quelli applicati il 9 aprile, ma sufficientemente elevati da portare a una significativa riduzione degli scambi bilaterali di beni tra Stati Uniti e Cina. Le aliquote tariffarie infine concordate da Cina e Stati Uniti il 12 maggio si sono rivelate inferiori a quelle ipotizzate, ma comunque sufficientemente elevate da non invalidare l’ipotesi di un impatto negativo sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina”. In sostanza, la crescita globale al di fuori dell’Ue è ora prevista al 3,2% sia per il 2025 che per il 2026, in calo rispetto al 3,6% previsto nell’autunno 2024. “Questa revisione al ribasso riflette in gran parte un indebolimento delle prospettive sia per gli Stati Uniti che per la Cina. Il rallentamento del commercio globale è ancora più marcato”. Di conseguenza, si legge in una nota che accompagna le Previsioni della Commissione, si prevede che le esportazioni dell’Ue cresceranno solo dello 0,7% quest’anno, con una nuova contrazione delle esportazioni di beni parzialmente compensata dalla resilienza delle esportazioni di servizi, in quanto meno influenzate dalle tensioni commerciali. Nel 2026, la crescita delle esportazioni dovrebbe accelerare al 2,1%. L’incertezza dei dazi grava anche sulla domanda interna e sugli investimenti. “Per quanto riguarda i consumi privati, si prevede una crescita leggermente più robusta di quanto previsto in autunno”, sostenuti “da un mercato del lavoro ancora resiliente”.