Il candidato della maggioranza liberal democratica (KO – Coalizione civica) Rafal Trzaskowski “potrebbe avere difficoltà a vincere al secondo turno delle presidenziali” in Polonia, scrive il quotidiano di Varsavia “Rzeczpospolita” commentando i primi risultati delle elezioni svoltesi ieri in Polonia. In attesa dei risultati definitivi (Trzaskowski è dato appena sopra il 30%, distanziando di circa un punto percentuale il concorrente Karol Nawrocki, candidato del partito nazionalista di destra Pis, al governo fino a settembre 2023), si riflette sul ballottaggio che si terrà il 1° giugno. La minima differenza tra Trzaskowski (appoggiato dall’attuale premier Donald Tusk) e Nawrocki, permette al leader del Pis Jarosław Kaczynski di affermare che “le cose vanno meglio di quanto ci si aspettassimo”. Secondo i commentatori politici, però, il vero vincitore del primo turno è Sławomir Mentzen, 38enne leader del partito di ultra destra Konfederacja Wolność i Niepodległość (Confederazione di libertà e sovranità) che ha ottenuto il sostegno di oltre il 15 per cento di polacchi.
Il ballottaggio si svolgerà quindi, come sottolineano i giornali, “sul filo di lana” e, in ogni modo, “influenzerà pesantemente le prossime elezioni politiche del 2027”. Si confronteranno due visioni di politica: quella centrista e pro Ue di Trzaskowski, e quella anti Europa e conservatrice di Nawrocki. Fra i 13 candidati che ieri si sono presentati alle presidenziali spicca anche un rilevante risultato dell’altro candidato della destra estrema, il 58enne eurodeputato Grzegorz Braun, leader della Konfederacja korony polskiej (Confederazione della corona polacca) e al Parlamento di Strasburgo appartenente al gruppo dei non iscritti. Al primo turno delle presidenziali Braun ha ottenuto oltre il 6 per cento di voti che lo posizionano al quarto posto fra i candidati, e prima di altri concorrenti che, eventualmente, al secondo turno potrebbero appoggiare la candidatura di Trzaskowski. “Adesso comincia lo scontro del tutto per tutto”, così il premier Tusk ha commentato i primi risultati promettendo di “non fare nemmeno un passo indietro”. Il capo di Stato polacco viene eletto a suffragio universale per un mandato quinquennale da quasi 29 milioni di cittadini. Alla scadenza della carica può essere rieletto una sola volta, come l’attuale presidente Andrzej Duda e, in precedenza, Aleksander Kwaśniewski. Ieri, alle presidenziali l’affluenza alle urne è stata del 67 per cento circa.