Alcide De Gasperi: Matera, dal 20 al 26 maggio la mostra “Servus inutilis” sullo statista che ha vissuto “la politica come servizio”

Verrà inaugurata in serata, a Matera, la mostra “Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio”, realizzata dalla Fondazione De Gasperi e dal Meeting di Rimini. Sarà visitabile nell’auditorium Sant’Anna dal 20 al 26 maggio (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20) a cura di Comunione e Liberazione e dell’arcidiocesi di Matera-Irsina.
Esposta per la prima volta in occasione della passata edizione del Meeting di Rimini, in occasione del 70° anniversario della scomparsa dello statista italiano, la mostra giunge a Matera nell’ambito delle iniziative proposte nell’Anno Santo 2025. Alla cerimonia di inaugurazione, con inizio alle 19, dopo i saluti di don Angelo Gioia, amministratore della diocesi di Matera-Irsina, e di Erasmo Bitetti, responsabile diocesano della Fraternità di Comunione e Liberazione, interverranno due dei curatori della mostra: Fabrizio Bosio, responsabile progetti della Fondazione De Gasperi, e Martin Greco, laureato in Scienze storiche alla Statale di Milano.
La mostra – viene spiegato in un comunicato – vuole accompagnare il visitatore alla scoperta dell’uomo Alcide De Gasperi attraverso le sue parole e attraverso gli scritti di quanti lo hanno conosciuto. Un mosaico di testimonianze da cui emerge come lo statista trentino abbia vissuto le diverse circostanze della propria vita personale e pubblica, spesso segnate dall’esperienza del fallimento, all’insegna di una fede profonda e di una sincera fiducia nella libertà dell’uomo. È questo – prosegue il comunicato – ciò che rende Alcide De Gasperi, dalle prime esperienze politiche nel Trentino asburgico alla rinascita della democrazia italiana dopo il fascismo, un costruttore instancabile, animato più di tutto, come lui stesso confida pochi giorni prima di morire, dal “senso del servizio del prossimo, come ce l’ha indicato il Signore, tradotto e attuato nelle forme più larghe della solidarietà umana, senza menar vanto all’ispirazione profonda che ci muove e in modo che l’eloquenza dei fatti tradisca la sorgente del nostro umanitarismo e della nostra socialità”.
Nel suo viaggio a Matera, come scrive Antonio Polito nel libro “Il costruttore – Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi”, lo statista trentino scoprì il Mezzogiorno “nel senso letterale del termine”. De Gasperi infatti fino a 60 anni d’età non era mai stato più a sud di Roma. Eppure si dimostrò uno dei politici più sensibili ed efficaci nel promuovere le cause dello sviluppo del Mezzogiorno. Dopo la guerra, nel Sud distrutto e arretrato, tra il 1950 e il 1952 arrivano così le riforme del governo De Gasperi: la Cassa per il Mezzogiorno, la Riforma agraria, la legge speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera. Il viaggio a Matera lo colpisce al cuore quando scopre le condizioni orrende dei ventimila contadini che abitavano le grotte della città vecchia.
In una delle sezioni della mostra dedicata al tema della libertà politica e della giustizia sociale, due fari che secondo De Gasperi devono ispirare l’economia che si va costruendo, campeggia una gigantografia che raffigura la consegna di una copia delle chiavi del Borgo La Martella ad uno dei cittadini che viene trasferito dai Sassi nelle nuove abitazioni.

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