A distanza di diciassette secoli esatti dal primo Concilio ecumenico, celebrato a Nicea (nell’attuale Turchia), martedì 20 maggio l’arcidiocesi di Udine propone un convegno ecumenico dal titolo “1.700 anni dal Concilio ecumenico di Nicea, fonte della comune fede cristiana”. Ad aprire i lavori, ospitati dalle 18 nel centro culturale “Paolino d’Aquileia” di Udine, sarà l’arcivescovo Riccardo Lamba.
“Questi temi, che spesso oggi diamo per scontati, sono il frutto di riflessione e lunghe discussioni guidate dallo Spirito Santo e sono il nucleo su cui si basa il dialogo ecumenico”, spiega il diacono Marco Soranzo, responsabile del Servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. “L’importanza del Concilio di Nicea – prosegue –, oltre a quella di essere stato il primo con valenza ecumenica, consiste nel fatto che le sue dichiarazioni finali sono accettate ancora oggi da tutte le Chiese cristiane: cattolica, ortodossa, riformata e dalle confessioni orientali”.
Dopo l’intervento introduttivo dell’arcivescovo Lamba, i lavori proseguiranno con l’alternanza di tre voci: mons. Athenagoras di Terme, vescovo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, il pastore Peter Ciaccio della Chiesa evangelica metodista di Trieste e Alessio Persic, docente di Patrologia allo Studio teologico interdiocesano e all’Istituto superiore di Scienze religiose di Gorizia, Udine e Trieste. A moderare l’incontro sarà lo stesso diacono Soranzo.