Poveri e senza fissa dimora: L’Osservatore di strada, nel numero di giugno storie ai margini e la prima puntata di un viaggio nelle carceri

“Mi chiamo Corrado e ogni domenica vengo in Piazza San Pietro per distribuire L’Osservatore di strada. Nella mia vita ne ho passate tante e so cosa significa vivere ai margini. In queste pagine abbiamo cercato di raccontarlo parlando delle periferie, quelle geografiche e quelle dell’anima, attraverso i nostri ricordi, condividendo le nostre esperienze e soprattutto le nostre speranze. Accetta questo giornale come un dono che, se vorrai, potrai ricambiare con un’offerta a chi te lo ha dato o a un povero che incontrerai sulla tua strada. Ma non limitarti a questo. Parlaci, guardaci, ascoltaci. Non siamo invisibili!”. Così, in una “finestra” nella prima pagina de L’Osservatore di strada di giugno, Corrado sintetizza il senso e la mission del mensile de L’Osservatore Romano dedicato ai poveri e alle persone senza fissa dimora che si autodefinisce “il giornale dell’amicizia sociale e della fraternità”. L’Osservatore di strada è online sul sito de L’Osservatore Romano ed è distribuito in versione cartacea da ieri mattina in Piazza San Pietro. Alla Madonnella di San Marco, cappella affidata alla cura delle suore Figlie della Chiesa, una congregazione che non ha la carità come elemento centrale nel proprio carisma, è dedicato l’editoriale. “Una periferia al centro di Roma” dove “i gesù”, presenti in ogni povero vengono aiutati con “qualche soccorso materiale spicciolo”, ma soprattutto accolti, ascoltati e chiamati per nome.
Con il numero di giugno prende il via “I volti della povertà in carcere”, un “viaggio di ascolto, voci di donne e uomini che vivono l’esperienza della reclusione” dove sei solo un nome scritto su un pezzo di carta”. E poi le storie di chi vive per strada e la rubrica “Parole e gesti di Papa Francesco” che ribalta le prospettive e porta al centro gli esclusi e gli emarginati.

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