Myanmar: sciolti 40 partiti. Borrell (Ue), “volontà del regime militare di sradicare qualsiasi opposizione democratica”

“Una palese mancanza di rispetto da parte del regime militare per la democrazia e per i diritti e i desideri della popolazione del Myanmar, a dimostrazione della determinazione del regime militare a sradicare qualsiasi opposizione democratica e pacifica al suo governo”: così si legge nella dichiarazione dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, in relazione alla decisione assunta ieri dalla Commissione elettorale dell’Unione del Myanmar di sciogliere quaranta partiti politici, tra cui la Lega nazionale per la democrazia. La ragione addotta sarebbe stata la mancanza di registrazione di questi partiti come prevede la “Legge sulla registrazione dei partiti politici” del regime militare. Tra le espressioni politiche sciolte, anche quelle che hanno ottenuto i voti della stragrande maggioranza dei cittadini del Myanmar nelle elezioni dell’8 novembre 2020 e i cui leader politici sono stati arrestati in seguito al colpo di stato militare e rimangono in prigione. “Solo un processo politico inclusivo”, continua Borrell, che coinvolga tutte le parti interessate in Myanmar “potrà far uscire il Paese da una crisi che si protrae da tempo e aprire la strada a un significativo processo democratico che rispecchi veramente la volontà del popolo birmano e contribuisca così alla riconciliazione interna e alla stabilità”. Da parte dell’Ue ribadito anche il sostegno agli sforzi dell’Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico) nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto.

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