Diocesi: Caritas Modena, con il progetto “Verso un’ecologia della vita quotidiana” si promuove una prassi condivisa in gestione soluzioni abitative

“Costruire un modello di accompagnamento educativo con 35 nuclei residenti nel condominio Prato Verde, locatari delle fondazioni”. Qui una prima traduzione operativa del progetto “Verso un’ecologia della vita quotidiana”, finanziato dai fondi 8xmille Cei con l’obiettivo di promuovere una prassi condivisa nella gestione delle soluzioni abitative. A tal fine, Caritas diocesana di Modena-Nonantola sta elaborando, insieme alle famiglie del condominio, dei progetti educativi per una corretta conduzione degli appartamenti e un’adeguata coesistenza con gli altri condòmini.
I progetti avranno una durata che va dai cinque ai dieci anni e coinvolgono nuclei con problemi di sovraffollamento, anziani e famiglie straniere in condizione di indebitamento.
Si tratta di un affiancamento di tipo educativo che ha l’obiettivo di promuovere un abitare sociale responsabile in coprogettazione con il Comune di Modena e i Servizi sociali territoriali.
Oltre al coinvolgimento delle istituzioni, “Verso un’ecologia della vita quotidiana” promuove la partecipazione attiva di tutte le realtà indispensabili per il contrasto della povertà abitativa: condòmini e amministratori; del territorio incarnato nelle parrocchie, nelle scuole, nelle associazioni; delle agenzie immobiliari, associazioni di proprietari, sindacati di inquilini. Coinvolgimento che mira ad attivare un’architettura dei servizi nel territorio della Crocetta-Sacca.
Il progetto Città Abit-Abile, approvato da Caritas italiana e finanziato con fondi 8xmille Cei, nasce in virtù delle osservazioni prodotte dagli operatori di Caritas diocesana modenese entro il territorio del quartiere Crocetta-Sacca. Gli operatori di Caritas diocesana, già presente nel territorio con il progetto “Fiducia nella Città” e la creazione del “Laboratorio Crocetta” presso l’ex sede del Gvc in via Crocetta 18, avevano avuto la possibilità di entrare nelle abitazioni di alcuni residenti del quartiere e prendere coscienza di situazioni di grande povertà abitativa (sovraffollamento, degrado strutturale degli immobili, controversie tra condomini, morosità, ecc.) e, pertanto, di rilevare una profonda disuguaglianza tra soggetti abitanti nella stessa area cittadina.
Gli operatori di Caritas diocesana hanno deciso, ancora prima di proporre interventi per favorire un cambiamento dello stato delle cose, di porsi in ascolto degli abitanti del quartiere al fine di rilevare le esigenze inespresse circa la gestione delle soluzioni abitative. Il progetto Città Abit-Abile aveva l’obiettivo di promuovere una responsabilità sociale condivisa della comunità locale del quartiere Crocetta-Sacca rispetto alla gestione delle soluzioni abitative. Fase decisiva del progetto è stata proprio la ricerca-intervento realizzata, il cui sviluppo è raccontato nel video-documentario “Condòmini”. In particolare, l’emergenza abitativa fatica ad essere un tema su cui cittadini, servizi e ruoli istituzionali condividono una responsabilità di gestione. Tuttavia, la ricerca-intervento ha rilevato anche delle risorse della comunità locale, la quale mostra la capacità di rendersi responsabile e di partecipare attivamente alla gestione condivisa delle problematiche abitative della città. È in questo spazio di possibilità che Caritas diocesana modenese continua ad operare nel territorio per sviluppare competenze di responsabilità dell’abitare nei suoi residenti, per costruire un’architettura dei Servizi che si muova secondo un obiettivo comune nell’affrontare l’emergenza abitativa, per promuovere una coesione sociale di tutta la comunità.

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