Gianluca Vialli: Nobile (Corona Calcio), “c’è grande dolore per un ragazzo di Cristo Re che se ne va, per un grande uomo”

(Foto ANSA/SIR)

Sono passati ormai cinquant’anni da quando Gianluca Vialli calcava il campetto della parrocchia di Cristo Re, a Cremona. Tesserato nei Pulcini del Corona Calcio prima del grande salto nel “calcio dei grandi”, quel calcio che lo ha reso uno degli attaccanti italiani più importanti di sempre. A ricordare Gianluca Vialli, deceduto a Londra, la mattina del 6 gennaio, per un tumore al pancreas, è un ritratto ripreso dal sito della diocesi di Cremona, che riprende il ritratto fatto da TeleRadio Cremona Cittanova, società cooperativa multimediale della stessa diocesi.
“Ricordo che ha cominciato a tirare i primi calci qui da noi, nel nostro campetto di fianco alla chiesa – spiega Giordano Nobile, presidente del Corona Calcio –. C’è grande dolore per un ragazzo di Cristo Re che se ne va, per un grande uomo, sempre disponibile per la città di Cremona e che non ha mai dimenticato da dove è partito”.
Un ricordo colmo di emozione, legato a una fotografia che lo stesso Vialli aveva lasciato con dedica agli amici di Cristo Re prima del trasferimento a Londra. “Resteranno sempre nel mio cuore, diceva la dedica. Ecco, Gianluca – conclude Nobile – questo vale altrettanto per noi: resterai per sempre nei nostri cuori”.
Al cordoglio per la scomparsa di Gianluca Vialli si aggiungono anche numerosi colleghi, amici, società sportive e addetti ai lavori. Tra i tanti, anche la società grigiorossa. Cordoglio espresso anche da Giovanni Arvedi: “A lui mi legano molti positivi ricordi sia del passato sia del presente – si legge sul sito della società –. Non era solo un grande sportivo, giustamente tra i più amati, era anche un uomo con il quale sentivo di condividere quei valori che devono essere alla base dello sport come della vita e che lui ha sempre testimoniato ai più alti livelli”.
Un lato poco conosciuto di Gianluca Vialli, rispetto al suo rapporto con la fede, emerge dal libro “Grazie A Dio – Giampaolo Mattei e i campioni del calcio” (edizioni Piemme 1999). Dicendosi cattolico, Vialli riconosce “di non essere così praticante come dovrei e vorrei”. E prosegue: “Ma se anche non sono un praticante modello ritengo di essere credente vero”. Particolarmente intenso il suo rapporto con la preghiera: “Prego ogni giorno. Non potrei avere fede senza la preghiera”, raccontava il calciatore cremonese, convinto che “è importante affrontare i problemi di oggi alla luce del Vangelo, dell’insegnamento di Cristo”. Nell’intervista non mancava neppure una domanda sulla testimonianza che può dare un calciatore cristiano. La risposta terminava così: “Non ho la presunzione di insegnare qualcosa in materia di fede. Spero di essere sempre ricordato come un giocatore serio, corretto e onesto”.

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