Diocesi: Treviso, rinnovato il consiglio direttivo del Centro della famiglia. Per il prossimo quinquennio avrà una maggioranza rosa

Cresce la rappresentanza femminile nel consiglio direttivo della Fondazione “Centro della Famiglia”, istituita formalmente dalla diocesi di Treviso nel 1981. In aggiunta alla conferma di Antonella Santi, la designazione di ben 3 nuove consigliere porta infatti in maggioranza il numero delle donne in seno al consiglio di 7 membri in carica per i prossimi cinque anni. Altra grande novità, viene spiegato in una nota, l’inedita assegnazione dell’ufficio di vicedirettore a un componente laico, Roberto Miotto, classe 1976, avvocato di Ponte di Piave. Nel segno della continuità, l’affidamento della direzione al prof. don Francesco Pesce, docente di Teologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto, già presidente della Fondazione. Confermato, inoltre, l’incarico di economo ad Adriano Bordignon, direttore del Consultorio familiare e presidente del Forum delle associazioni familiari del Veneto. I neo consiglieri sono Nicola Poloniato, agente di commercio di Montebelluna, Silvia Prearo, avvocata di Treviso, Paola Rossi, impiegata di Ponzano Veneto e Mariella Salvadori pensionata di Ponzano Veneto.
“Sono felice di iniziare una nuova fase del Centro della famiglia con il nuovo consiglio direttivo”, ha affermato don Pesce, ricordando la “storia feconda che parte da lontano e che grazie al patrimonio di studio e approfondimento, alla generosità e alle capacità degli interpreti, è destinata a portare ancora molto frutto”. “Vogliamo prendere sul serio i bisogni delle famiglie di oggi e siamo convinti che queste costituiscano lo snodo del benessere del nostro territorio”, ha proseguito, evidenziando che “sentiamo il compito primario di sostenere le famiglie perché siano protagoniste nella cura delle comunità locali e del bene comune cercando di costruire ponti e coesione sociale”. “Come Centro della famiglia – ha annunciato il direttore – desideriamo continuare a farci portavoce dei bisogni delle famiglie e interlocutori con le istituzioni pubbliche, mettendo a disposizione il nostro bagaglio di competenze e la nostra rete di famiglie per la costruzione di un ambiente sociale che riconosca il valore di rapporti stabili, inclusivo, capace di sostenere e di pensare al futuro”. “Vorremmo essere una espressione di Chiesa in uscita, come dice Papa Francesco, capace di stare sulla strada, di camminare con le persone di oggi, di rialzare chi si fa male, di entusiasmare e guardare avanti”, ha concluso don Pesce esprimendo “un grazie ai tanti volontari che si sono preparati con percorsi formativi, i professionisti e i vari collaboratori che costituiscono la squadra con cui promuovere il bene delle famiglie”.

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