Diocesi: Agrigento, nota del vescovo Damiano sulle prossime Celebrazioni Settimana Santa

Con la fine dello stato di emergenza, decretata dal Governo lo scorso 24 marzo, in vigore da oggi, e in linea con le disposizioni date dalla Presidenza della Cei, l’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano ha diffuso una nota in merito alle prossime Celebrazioni Settimana Santa. Nel testo l’arcivescovo si appella al senso di responsabilità e al rispetto di attenzioni e comportamenti per limitare la diffusione del virus e raccomanda “alle comunità locali di programmare un incontro con tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione delle manifestazioni della Settimana Santa per favorire un’azione sinergica volta a garantire un prudente svolgimento delle stesse”. A riguardo “le comunità parrocchiali e/o foraniali, d’intesa con i consigli pastorali, le confraternite e i comitati, dopo opportuno discernimento possono decidere di continuare a sospendere le manifestazioni esterne o di modificarne le modalità, per esigenze legate al territorio. Nelle manifestazioni esterne della pietà popolare proprie del giorno di Pasqua si evitino corse, salti e movimenti che — pur facendo parte della consuetudine locale — risulterebbero rischiosi e poco prudenti al fine del contenimento dei contagi. In tutti i casi è necessaria la collaborazione con le locali amministrazioni comunali e di pubblica sicurezza”. Per ciò che concerne i riti mons. Damiano invita a “tenere conto degli orientamenti della Cei”. In particolare: “Si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche evitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse”. Ribadite le attenzioni da tenere durante i riti come la Domenica delle Palme, “i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé, evitando consegne o scambi di rami”, il Giovedì Santo, “per il rito della lavanda dei piedi si consiglia di sanificare le mani ogni volta e indossare la mascherina”, il Venerdì Santo, “l’atto di adorazione della Croce, evitando il bacio, avverrà secondo quanto prescritto ai nn. 18-19, del Messale Romano”, la Veglia Pasquale, “si raccomanda una particolare sobrietà nell’allestimento dell’altare della reposizione”. Subito dopo Pasqua, informa l’arcidiocesi, saranno fornite indicazioni in merito alle feste patronali.

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