Regno Unito: Corte Suprema vieta il referendum scozzese per l’indipendenza. Sturgeon (premier), “più poveri per colpa del Brexit, nostra voce non può essere zittita”

“Il Regno Unito sta diventando ogni giorno più povero, per colpa della Brexit che noi scozzesi non abbiamo mai voluto, e la Scozia non intende restare parte di un Paese che nega l’ingresso di lavoratori stranieri dei quali abbiamo grande bisogno. La decisione della Corte Suprema britannica toglie alla Scozia la possibilità di scegliere il suo futuro. La democrazia scozzese non verrà soppressa. La nostra voce non può essere zittita e non lo sarà”. Con queste parole la premier scozzese Nicola Sturgeon, leader del partito nazionalista scozzese Scottish National Party, che si batte per una Scozia indipendente, ha commentato la decisione della Corte Suprema britannica secondo la quale non rientra nella giurisdizione del parlamento di Edimburgo la facoltà di indire un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Londra, infatti, non vuole concedere agli scozzesi una seconda possibilità di votare sull’indipendenza, dopo il referendum del 2014 nel quale la maggioranza dei votanti, il 55%, avevano deciso di rimanere con Londra. Per questo motivo la premier Nicola Sturgeon è ricorsa alla Corte Suprema. La stessa Sturgeon ha poi promesso di dedicare soltanto alla questione dell’indipendenza le prossime elezioni generali britanniche del 2025 per dimostrare che, se il partito nazionalista ottenesse la maggioranza dei voti, significherebbe che la maggioranza degli scozzesi vogliono abbandonare Londra.

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