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Francia: pubblicato rapporto annuale Secours-Catholique. La povertà generata dalla pandemia “potrebbe diventare cronica”

“Dopo due anni di stenti, l’impatto della crisi Covid sulle condizioni di vita delle famiglie più vulnerabili, ne ha peggiorato la povertà, mentre ora subiscono lo shock dell’inflazione”. Questo in estrema sintesi il messaggio che emerge dallo “Stato di povertà in Francia 2022”, il rapporto annuale di Secours Catholique-Caritas Francia, pubblicato oggi. Le rilevazioni e le analisi sulla precarietà contenute nelle 168 pagine derivano dall’osservazione sul territorio nazionale attraverso il lavoro di questa istituzione che nel 2021 ha accolto 938.000 persone. Si tratta di persone che in media vivono con 548 euro al mese, vale a dire la metà della soglia di povertà; il 60% dei loro redditi è risucchiato dai costi fissi; restano loro in tasca 5 euro al giorno per vivere. Ed è una cifra che è diminuita (da 0,50 centesimi a 1 euro) rispetto al pre-pandemia. C’è poi un 22% di persone accolte dal Secours-Catholique che non ha nessun introito. I più precari tra i precari, le donne sole e gli stranieri con uno status giuridico instabile. Il rapporto dice anche che “una politica proattiva potrebbe eliminare la povertà estrema nel nostro Paese, ma le misure adottate finora hanno lasciato fuori la fetta di popolazione che ha mostrato grande vulnerabilità con la crisi Covid”. La condizione di povertà in cui si sono ritrovate alcune famiglie “potrebbe diventare cronica, dato il peso delle spese fisse (affitto ed energia in particolare) nel loro bilancio”, peso che sta aumentando con l’attuale inflazione. Il Rapporto contiene anche alcune indicazioni politiche per aumentare il tenore di vita delle famiglie più vulnerabili.

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