Comunicazione: Eula, “non c’è se non c’è l’incontro. Lasciare una traccia ci porta fuori dall’autoreferenzialità”

“Comunicare, iniziare un progetto è sempre come far volare un aeroplano giocattolo. Sarai tu a sostenerlo e dargli una rotta”. Si è chiuso con questa immagine l’intervento di Monica Eula, project manager ed esperta della gestione di progetti europei, all’incontro “I nuovi obiettivi del Coordinamento” che vede radunati, in presenza e in collegamento, oggi a Roma, presidenti e delegati delle 29 associazioni che fanno parte del Copercom.
Parlando di “Comunicare un progetto: come, quando e perché”, ha rilevato che farlo “coordinare significa portare il progetto all’obiettivo che ci si è dato”. Riferendo l’esperienza personale vissuta durante la pandemia nel mettere in sicurezza un progetto con squadre di soccorso, Eula ha raccontato che “ho dovuto reimparare la visione”; in molte situazioni “possono cambiare le circostanze ma se c’è un metodo e una visione possiamo arrivare fino in fondo all’obiettivo”. Ricordando le parole di Papa Francesco all’udienza concessa a fine ottobre al Copercom – “incontro, ascolto, parola” -, Eula ha sottolineato l’importanza di “un’operazione di coinvolgimento profondo”, sapendo che “l’incontro è il presupposto della conoscenza”. “Se non c’è l’incontro, non c’è comunicazione”, ha ribadito, evidenziando che “c’è un modo di comunicare inclusivo”, quello attuato “per cercare di far davvero capire ciò che si vuole comunicare”. Il segreto è la “non autoreferenzialità” in una logica di “allargamento”. Parlando poi di progetti, l’esperta ha sottolineato come “non abbiamo bisogno di inseguire modelli altrui”. “Nell’originalità – ha spiegato – si possono seguire modelli che ci vengono richiesti, per esempio da un ente, ma nel contenuto non c’è bisogno di imitare altri. Anzi, c’è bisogno di capire qual è la propria originalità e comunicarla”. Una caratteristica dei progetti finanziati a livello europeo è quella del “generare un impatto”; questo perché – ha rimarcato – “lasciare una traccia è un sistema di comunicazione fortissimo che ci porta fuori dall’autoreferenzialità”. Eula ha poi insistito sull’importanza di “raccontare il progetto lungo tutta la sua vita”; questo è fondamentale per “lasciare una traccia” e per “aprire dialoghi”.

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