Russia: mons. Pezzi (Mosca), “in questo Paese i cristiani si riconoscono dalla capacità di perdonare”

“In parti diverse e molto distanti della Russia ritrovo la stessa, unica fede. C’è un’unità di fede che è davvero cattolica anche a centinaia di chilometri di distanza, pur nella diversità di lingua”. Lo ha detto, ieri sera, mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, in collegamento dalla Russia durante l’iniziativa organizzata a Ravenna dall’associazione “Giussani 100” e da “Il Sicomoro” in occasione del centenario della nascita di don Luigi Giussani. Tra i tratti caratterizzanti delle comunità cristiane cattoliche in Russia “c’è il perdono”. “La mia diocesi – ha spiegato – è grande circa sette volte l’Italia. I cattolici sono in comunità piccole, di 10/15 al massimo 50 fedeli praticanti distanti l’una dall’altra da 50 chilometri a centinaia chilometri. La prima comunità di cristiani fuori da Mosca è distante circa 180 chilometri. Sarebbe quindi normale un certo isolamento, invece la fede cattolica è proprio cattolica. È evidente in queste comunità un’origine comune”. Un accento cattolico che si coglie sin nel dettaglio: “La prima caratteristica – ha osservato – è il gusto e la voglia di vivere la fede più che ingrandire la propria comunità. E poi l’altro tratto caratterizzante è il perdono. Sono stato in un villaggio a Nord, in mezzo alla tundra europea, una zona di lager del tempo sovietico. E parlando con loro ho chiesto le origini di questi cristiani. Una signora lituana mi ha detto, molto semplicemente: ‘La metà di noi sono figli di carcerati e l’altra metà di secondini. Se non ci perdoniamo, ci ammazziamo’”. Tra i cristiani, ha aggiunto citando Peguy ,non ci sono “giusti” ma solo santi e peccatori, “che in fondo sono la stessa cosa”. “In tante delle nostre parrocchie ci sono scontri tra russi e ucraini – ha aggiunto – e la convivenza con la componente di origine polacca o lituana spesso è difficile. Ma a un certo punto prevale questo aspetto cattolico del perdono, anche sull’appartenenza etnica. Un segno molto bello”.

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