Coronavirus Covid-19: Iss, “forte riduzione del rischio di infezione nelle persone completamente vaccinate”

“Negli ultimi 30 giorni, si rileva come il 26% delle diagnosi di Sars-CoV-2, il 37,1% delle ospedalizzazioni, il 47,3% dei ricoveri in terapia intensiva e il 48,8% dei decessi negli over 80 siano avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino”. Lo sostiene il Bollettino di sorveglianza integrata sul Covid-19 pubblicato sul sito di Epicentro e rilanciato oggi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), con un tweet.
Si evidenzia che, nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, “si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi”. Per esempio, “nella fascia di età 80+, dove la copertura vaccinale è intorno al 90%, si osserva che il numero di ospedalizzazioni fra vaccinati con ciclo completo è pari a 1.145 e mentre nei non vaccinati è più basso, pari a 705”. Tuttavia, “calcolando a partire da questi dati il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni, si riscontra come questo per i non vaccinati sia circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (250,2 vs 27,5 ricoveri per 100.000 abitanti)”. Analizzando allo stesso modo il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80, “si osserva che negli ultimi 30 giorni il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati con ciclo completo è ben quattordici volte più basso dei non vaccinati (1,3 vs 18,5 per 100.000 abitanti) mentre il tasso di decesso è quindici volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (104,3 vs 6,9 per 100.000 abitanti)”.
Nel periodo dal 4 aprile (approssimativamente la data in cui la vaccinazione è stata estesa alla popolazione generale) al 12 settembre 2021, “l’efficacia complessiva della vaccinazione incompleta nel prevenire l’infezione è pari al 63,1% (95%IC: 62,8%-63,4%), mentre quella della vaccinazione completa è pari al 76,9% (95%IC: 76,7%-77,1%). Questo risultato indica che nel gruppo dei vaccinati con ciclo completo il rischio di contrarre l’infezione si riduce del 77% rispetto a quello tra i non vaccinati”. L’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione, prosegue il Bollettino, “sale all’84,1% (95%IC: 83,5%-84,6%) per la vaccinazione con ciclo incompleto e al 93,1% (95IC%: 92,8%-93,3%) per quella con ciclo completo”. Ancora: “L’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è pari all’90,8% (95%IC: 89,5%-91,8%) per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 95,4% (95%IC: 94,8%-95,9%) per quella con ciclo completo”. Infine, “l’efficacia nel prevenire il decesso è pari all’83,8% (95%IC: 82,6-84,9%) per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 95,7% (95%IC: 95,4%-96,0%) per la vaccinazione con ciclo completo”.

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