Zone rurali: CdR Ue, “bene Patto rurale e Piano d’azione rurale  della Commissione ma Pac sia coordinata con la politica di coesione e con lo strumento per la ripresa e la resilienza”

La visione a lungo termine per le zone rurali dell’Ue, pubblicata ieri dalla Commissione europea, è un “grande successo” secondo il Comitato europeo delle regioni (CdR). Piacciono sia la proposta del “patto rurale” sia il “piano d’azione”. Apprezzata è “la visione a lungo termine” delle zone rurali in tutta la loro diversità e “lo sforzo di rivitalizzarle in un modo che vada oltre l’agricoltura”. Il Cdr si dice anche “pronto a promuovere la mobilitazione delle comunità locali nell’attuazione del piano d’azione”. Chiede però che la politica agricola comune (Pac) sia “coordinata non solo con la politica di coesione, ma anche con lo strumento per la ripresa e la resilienza”. Infatti, ha ricordato il presidente CdR, Apostolos Tzitzikostas, “durante la pandemia, nelle nostre comunità rurali troppi cittadini hanno dovuto percorrere lunghe distanze per ottenere assistenza medica, troppe imprese sono state escluse dalle opportunità dei mercati digitali, troppi studenti sono rimasti senza lezioni a causa di connessioni Internet lente”. Ora invece il patto rurale e il piano d’azione “possono aiutare a orientare sia gli investimenti di emergenza che quelli a più lungo termine, rafforzando la titolarità politica e la cooperazione”. Se centrale è la Pac per le zone rurali, queste “possono uscire dalla crisi e diventare competitive solo con un intervento forte e coordinato di tutte le politiche dell’Ue per la coesione, l’innovazione e la ripresa”.

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