Iraq: card. Sako (patriarca), Sinodo 2023, “fare tesoro dell’esperienza delle Chiese d’Oriente”

Nel percorso avviato da Papa Francesco per favorire in tutta la Chiesa cattolica una riscoperta della “sinodalità”, sarà opportuno e conveniente “beneficiare dell’esperienza delle antiche Chiese orientali”, nelle quali il Sinodo risulta una “struttura canonica permanente attestata fin dai primi secoli”. È quanto afferma il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, in una nota pubblicata sul sito del Patriarcato, in vista dell’Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica, che si svolgerà nell’ottobre del 2023 sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Il percorso per la celebrazione del Sinodo si articolerà, infatti, in tre fasi, tra ottobre 2021 e ottobre del 2023, con una fase diocesana, una continentale, fino a quella conclusiva a livello di Chiesa Universale. La questione sinodale, spiega il patriarca, affonda le sue radici nella stessa Chiesa come testimonia l’etimologia stessa della parola Sinodo, “camminare insieme”, e come confermano documenti conciliari come la Lumen gentium, dove al n.3 afferma che “La Chiesa per sua natura è sinodale. La Chiesa non è solo un complesso di organismi dicasteriali, ma è in primo luogo il regno di Cristo già presente in mistero”. Nel suo cammino lungo la storia, aggiunge Mar Sako, “la Chiesa sviluppa relazioni, partecipazione e comunione” per questo “non può restare immobile e cristallizzata; essa deve restare libera e muoversi come lo Spirito che soffia ‘dove vuole’ (Gv. 3,8), rinnovandosi e camminando”. Il Sinodo delle Chiese orientali, spiega il cardinale, “è una struttura canonica permanente attestata sin dai primi secoli. Il Codice dei canoni delle Chiese orientali distingue tra il sinodo permanente di una Chiesa patriarcale ed il Sinodo generale dei suoi Vescovi. La parola ‘sinodo’ esprime la collegialità e l’unità della Chiesa”. Ma unità, avverte Mar Sako, non vuol dire, “uniformità”: “Bisogna ammettere che il mondo e la società sono in continua evoluzione! Il rinnovamento è una esigenza da intraprendere per edificare i cristiani ad essere testimoni di Cristo risorto. L’invito di Papa Francesco – rimarca il cardinale – è un’occasione per preparare il cammino della Chiesa in modo analitico, partendo dall’unità più piccola (coinvolgendo ogni parrocchia, ogni diocesi, ogni conferenza episcopale) per giungere alla Chiesa universale”. Per questo “il sinodo del 2023 potrà essere l’occasione per riflettere concretamente su orientamenti pastorali, programmi teologici e progetti amministrativi, partendo dalle concrete situazioni nella quale vive ed opera la Chiesa”. Due le proposte del patriarca caldeo per rendere maggiormente visibile la sinodalità nella Chiesa: “un Sinodo permanente” in ogni continente, e “maggiore autorità alle Conferenze episcopali, affinché esse possano affrontare le sfide impegnative cui sono sottoposte quotidianamente”. Sfide da affrontare “con un senso di responsabilità collegiale. Tutto ciò, potrà essere utile, solo agendo in sintonia col Santo Padre e ricordando costantemente il legame che ci unisce col Successore di Pietro”.

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