Pilastro sociale Ue: Comitato delle regioni, serve “monitoraggio regionale per garantire che sia attuato a tutti i livelli”. Ok dal Cese

“Il pilastro europeo dei diritti sociali deve essere realizzato in collaborazione con le autorità locali e regionali” questo chiede il Comitato europeo delle regioni (Cdr), in risposta al piano d’azione che la Commissione ha presentato ieri per l’attuazione di politiche sociali in Europa. “Le regioni e le città sono pronte a fare la loro parte”, dice una nota del comitato, per costruire “un’Europa sociale forte che garantisca la ripresa”. “Il piano d’azione è ambizioso” ha commentato il presidente del Comitato Apostolos Tzitzikostas, e pone “obiettivi che possiamo raggiungere solo lavorando insieme a tutti i livelli di governance – europeo, nazionale e locale – e utilizzando appieno i diversi fondi dell’Ue per sbloccare gli investimenti sociali”, perché la ripresa sia “equa e inclusiva”. Il Comitato preparerà un parere sull’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali da una prospettiva locale e regionale, come richiesto dalla presidenza portoghese del Consiglio; il testo sarà pronto entro il vertice sociale dell’Ue a Porto il 7-8 maggio. Un elemento cruciale, secondo il Cdr, è il “monitorare i progressi rispetto al pilastro europeo dei diritti sociali”: ma la proposta della Commissione non contiene “indicatori che coprano le disparità regionali”. Invece, evidenzia il Cdr, “il monitoraggio regionale è necessario per garantire che il pilastro sociale sia attuato a tutti i livelli e che gli investimenti regionali siano orientati al raggiungimento dei principi del pilastro”.
Soddisfazione per l’iniziativa della Commissione e disponibilità a contribuire con un “parere” è stato espresso anche dal Comitato economico e sociale europeo (Cese).

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo