Otto marzo: Fondazione Arché, con “Sono tazza di te” in mostra pezzi unici creati da donne per sostenerne creatività e diritti

“Devo molto alle nostre donne!”, dice padre Giuseppe Bettoni, presidente di Fondazione Arché. “Ammiro ogni giorno la loro capacità resiliente di attraversare questo tempo già complicato della loro vita, con in più il fardello del Covid. Ricevo molto da loro, non sono solo le destinatarie del nostro lavoro, sono compagne di viaggio che hanno molto da donarci nella fragilità che ci accomuna di fronte alla pandemia”. Parole che fanno eco a quelle di una mamma presente in una delle comunità di Arché. “Fino a qualche tempo fa era difficile vedere un uomo esprimere emozioni o fare cose che normalmente erano proprie delle donne e mamme, come fare la spesa o accompagnare i figli a scuola”, nota la giovane madre che aggiunge: “L’8 marzo, in epoca di Covid, evidenzia che non siamo proprio uguali: il 99% di chi ha perso il lavoro durante la pandemia sono donne. Impegniamoci a far sì che ci sia un’effettiva parità nei diritti, soprattutto sociali e lavorativi”.
Nelle comunità di accoglienza di Arché le mamme ospiti hanno la possibilità di acquisire mezzi e capacità per rientrare nella vita sociale con i loro figli, seguendo anche percorsi di inserimento lavorativo utili nella costruzione di un percorso di vita autonomo. Con l’8 marzo nasce una nuova iniziativa dell’associazione DcomeDesign, sempre impegnata nello sviluppo della creatività e nel sostegno alle fragilità femminili: il progetto “Sono tazza di te – 100 smashing woman designer”, una mostra che vedrà coinvolta anche Arché. Oltre cento tra designer, artiere, artiste realizzeranno tante nuove tazze, così originali da diventare pezzi unici, da collezione.

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