Coronavirus Covid-19: mons. Battaglia (Napoli), “enorme preoccupazione per sospensione blocco dei licenziamenti e sfratti coatti dei cittadini indigenti”

“Chiedo a tutti, e alle istituzioni in modo particolare, di dar vita ad una cordata sociale in cui a partire dal riconoscersi fraternamente parte di un corpo più vasto ci si metta insieme per costruire il bene comune!”. È l’appello lanciato oggi dall’arcivescovo metropolita di Napoli, mons. Domenico Battaglia. “Non è pensabile che in un tempo così complesso e rischioso a sofferenza si aggiunga sofferenza”, avverte il presule, che guarda “con enorme preoccupazione alla sospensione del blocco dei licenziamenti, agli sfratti coatti dei cittadini indigenti, alla demolizione di case che, seppur abusive, in questo momento per alcune famiglie sono l’unica tana in cui rifugiarsi dal virus”. “Chiedo pertanto attenzione e aiuti concreti affinché le imprese non siano costrette a dover lasciare a casa i propri dipendenti, affinché chi ha perso il denaro a causa della crisi non debba vedersi privato anche di un tetto, affinché a causa di pur legittimi provvedimenti si eviti a delle famiglie, in piena crisi sanitaria, di ritrovarsi in strada sole e disperate”, la richiesta di mons. Battaglia, che dice di guardare “con speranza all’inizio della vaccinazione e all’innesto economico derivante dall’utilizzo dei fondi europei: se queste due importanti cure, una sanitaria e l’altra economica, verranno modulate con giustizia allora la pace sociale verrà salvaguardata! Per il bene e la sicurezza di tutti!”.
E conclude: “Come vescovo, consapevole di non possedere le competenze tecnico scientifiche necessarie a valutazioni più approfondite, desidero insieme a tutta la mia Chiesa partenopea dare voce al gemito dei poveri, alle attese degli ultimi, alle richieste di coloro che rischiano di vedersi rubata la speranza! Come comunità cristiana non ci tireremo indietro e faremo la nostra parte nella speranza che le istituzioni e la società civile diano vita ad una cordata sociale all’insegna della solidarietà, della giustizia e della pace. Solo così scaleremo insieme questa montagna insidiosa, senza lasciare indietro nessuno, affrettando nella notte l’aurora di un mondo nuovo”.

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