Papa in Iraq: card. Nichols e studioso sciita Raza Rizvi su incontro di Najaf, “un passo nuovo nella storia religiosa dell’umanità”

“In quanto discendente diretto dello stesso Profeta, l’incontro dell’Ayatollah al-Sistani con Papa Francesco, il venerato Vescovo di Roma, leader della Chiesa cattolica e figura cristiana riconosciuta nel mondo, è un momento unico, qualcosa che non è mai accaduto prima negli ultimi 1200 anni di storia delle relazioni tra cristiani e musulmani”. Così scrivono, in un comunicato congiunto, alla vigilia dell’incontro di Najaf, il cardinale Vincent Nichols, primate della Chiesa cattolica in Inghilterra, e Maulana Syed Ali Raza Rizvi, eminente studioso islamico e presidente di Majlis e Ulama e Shia (Europa), una delle più importanti associazioni islamiche sciite del Regno Unito. E aggiungono: “Una semplice fotografia dell’incontro di queste due venerate figure fa segnare un passo nuovo nella storia religiosa dell’umanità. Questo momento avrà un impatto immenso che si riverbererà in tutto il mondo”. Secondo le due personalità religiose, l’incontro a Najaf darà “una forza immensa a tutti coloro che desiderano promuovere la vera voce moderata della religione. Incoraggerà coloro che vogliono promuovere l’unità di tutte le persone e il ruolo vitale del dialogo nelle questioni del progresso umano”. “Darà sostegno alla minoranza cristiana in Iraq e alle minoranze religiose sparse ovunque nel mondo”, incoraggiando “la causa della tolleranza religiosa e del rispetto della dignità di ogni persona”. Segnerà “una nuova tappa” nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e la comunità sciita, completando il recente impegno congiunto di fraternità sottoscritto dal Gran Maestro sunnita Imam di al-Azhar e Papa Francesco nel febbraio 2019”. Ma l’immagine dell’Ayatollah al-Sistani e di Papa Francesco avrà un impatto anche sulla pacifica convivenza delle persone nelle società moderne, diventando “un potente deterrente per tutti coloro che cercano di giustificare con la religione gli atti di terrorismo”. Da Najaf, Papa Francesco e l’ayatollah al-Sitani lanceranno “un appello più potente per immagine prima ancora che per le parole, a una nuova era di cooperazione” e per questo “è un incontro degno della nostra attenzione e delle nostre preghiere”.

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