Rotta balcanica: Bombardi (Caritas italiana), “due campi isolati in Bosnia per focolai Covid-19”

foto archivio IPSIA-ACLI

Il campo per migranti di Lipa e un altro campo in Bosnia Erzegovina, sulla rotta balcanica, sono stati isolati per alcuni casi di Covid-19 individuati in questi giorni. Lo ha detto stasera Daniele Bombardi, operatore di Caritas italiana in Bosnia Erzegovina, durante un webinar nell’ambito della Campagna “Dacci oggi il nostro Pane Quotidiano” promossa da Caritas e Focsiv–Volontari nel mondo. “Il Covid è stata una fatica aggiuntiva per la popolazione migrante – ha raccontato Bombardi -. Le persone sono rimaste bloccate nei campi. È molto più difficile e pericoloso muoversi, anche per il rischio di contagio”. Nel campo di Lipa, a Bihac, la situazione era già molto fragile: “Lipa era nato come un campo provvisorio per l’isolamento dei migranti contagiati dal Covid o per la quarantena, un luogo infelice all’aperto in montagna, con temperature sotto lo zero – ha ricordato -. Poi si è trasformato in campo di accoglienza ma mancava l’elettricità e si è creata l’emergenza umanitaria, con più di mille persone sotto la neve. E’ stata una situazione terribile per settimane, le persone non riuscivano a trovare un riparo dal gelo”. Caritas e Ipsia-Acli, in collaborazione con la Croce Rossa locale che distribuisce il cibo, hanno cercato di ripristinare le condizioni del campo e distribuito legna, acqua potabile, cibo, indumenti. Grazie alle donazioni di Caritas ambrosiana, di privati e delle parrocchie, di recente è stato allestito una tenda-refettorio per mangiare in condizioni dignitose e due tende per l’isolamento sanitario di chi è affetto da scabbia o dei positivi al Covid. “Ora sono in preparazione nuovi spazi per cucine collettive dove migranti potranno anche cucinare da soli il cibo”, ha anticipato Bombardi. In Bosnia la Caritas è attiva da tempo nei campi per famiglie con bambini tramite i i “social corners”: qui la tazza di tè è il simbolo di una relazione con le persone. “Sono luoghi di umanità per gli ospiti – ha precisato -. Proponiamo attività educative, animazione, ricreative, sportive. Stiamo cercando fare il possibile per il supporto umanitario e psico-sociale”. Altri servizi forniti dalla Caritas sono le lavanderie sociali a Bihac e Tuzla, con un servizio gratuito di lavaggio e asciugatura di indumenti, coperte  e asciugamani, “quanto mai necessario in tempo di pandemia”.

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