Regno Unito: il Paese ricorda oggi le 147mila vittime del Covid. Messaggi dai leader religiosi, dai politici e dal principe Carlo

“Possa martedì essere un giorno importante di preghiera per chiedere a Dio che finisca la pandemia e che il suo amore e la sua misericordia ci conducano a una vita migliore sia terrena che nell’aldilà”. Si conclude con queste parole il messaggio pubblicato dal primate cattolico Vincent Nichols e dai quattro imam Ibrahim Mogra, Muhammad Shahid Raza, Moulana Ali Raza Rizvi e Moulana Sayed Ali Abbas Razawi per commemorare i 147.681 morti della pandemia in Gran Bretagna. Oggi il Paese ha fatto il triste bilancio di un anno dall’inizio del primo lockdown con un minuto di silenzio a mezzogiorno ora inglese seguito dal suono delle campane. Alla sera alle 20 i cittadini sono invitati ad aprire la porta di casa facendo luce con candele e telefonini mentre i più importanti monumenti verranno illuminati di giallo. Questo 23 marzo è stato designato “giornata della riflessione” mentre i leader religiosi hanno chiesto che venga commemorato anche con la preghiera. “Preghiera e riflessione si completano a vicenda”, scrivono ancora nel loro messaggio il card. Vincent Nichols e i quattro imam con i quali il primate cattolico è in dialogo da oltre cinque anni e che hanno incontrato nel 2017 Papa Francesco.
Messaggi sono stati diffusi anche dal premier Boris Johnson, dal principe Carlo, dal leader dell’opposizione Keir Starmer e dai primi ministri scozzese e gallese Nicola Sturgeon e Mark Drakeford. “Oggi dobbiamo riflettere su uno degli anni più difficili della storia del nostro Paese”, ha detto il premier. “E ricordarci come ognuno di noi, lavorando o semplicemente stando a casa, abbia fatto la sua parte”. “Come ha fatto Gesù Cristo cosi anche noi oggi dobbiamo piangere i morti ma anche sperare in un nuovo inizio simbolizzato, per i cristiani e gli ebrei, dalla Pasqua e per i musulmani dal Ramadan, feste che verranno celebrate tra qualche giorno”, ha detto il primate anglicano Justin Welby in un messaggio diffuso, questa mattina, dal canale quattro di Bbc radio. “Uno dei segni della nostra umanità è fermarsi per momenti che danno senso alla vita ed è importante che ricordiamo tutto quello che abbiamo perduto in un anno”.

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