Economia circolare: Ronchi (Cen), “stiamo sottovalutando la portata del cambiamento europeo in atto”. Morabito (Enea), “ha un ruolo centrale per la sostenibilità”

“Presi dalle emergenze, in Italia stiamo sottovalutando la portata del cambiamento europeo in atto verso l’economia circolare. La sfida più importante che abbiamo ora di fronte è la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il nuovo governo e in particolare il nuovo Ministero della Transizione ecologica hanno il compito di migliorare e completare l’attuale bozza: bisogna rafforzare le misure per l’economia circolare. Occorre assegnarle un ruolo strategico nel Piano nazionale per la Transizione ecologica”. Lo ha dichiarato Edo Ronchi, presidente del Cen, in occasione della presentazione, oggi, del Rapporto sull’economia circolare in Italia 2021, realizzato da Cen-Circular Economy Network – la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile assieme a un gruppo di aziende e associazioni di impresa – in collaborazione con Enea.
“Nella corsa verso un nuovo modello circolare il nostro Paese è tra i Paesi leader in Europa, ma stiamo perdendo posizioni. È un’occasione che non possiamo mancare, non solo per l’ambiente ma anche per la competitività delle aziende italiane. Il Pnrr può dare pertanto una spinta importante per superare gli ostacoli che frenano l’innovazione e valorizzare al meglio le potenzialità italiane e per la ripresa degli investimenti e dell’occupazione”, ha aggiunto Ronchi.
“L’economia circolare – dichiara Roberto Morabito, direttore del Dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali di Enea – riveste certamente un ruolo fondamentale nel percorso verso sistemi produttivi e territori, a partire dalle città, più sostenibili, ma anche nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica: oltre il 45% delle emissioni sono associate all’utilizzo dei prodotti e alla gestione del territorio in tutte le sue componenti e la transizione circolare può portare all’abbattimento fino a circa il 40% del totale delle emissioni globali. È necessario però da una parte essere più ambiziosi nella parte dedicata alla transizione circolare del Pnrr, proprio in quanto occasione unica e imperdibile, e dall’altra mettere in campo da subito tutti gli strumenti necessari, tecnologici, regolatori, finanziari e soprattutto di governance a partire dalla Strategia nazionale per l’economia circolare che, come recentemente comunicato dal ministro Cingolani, sarà elaborata nei prossimi mesi dal Ministero della Transizione ecologica, in collaborazione con il Mise e con il supporto di Ispra ed Enea”.

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