Siria: John (Caritas internationalis), “stop a sanzioni unilaterali, più aiuti e vaccini anti-Covid”

In vista della quinta conferenza sulla Siria che si svolgerà a Bruxelles il 29 e 30 marzo, Caritas internationalis si unisce alla voce della Chiesa siriana per chiedere “la fine immediata di tutte le sanzioni unilaterali, che peggiorano solamente le condizioni umanitarie della popolazione”. La confederazione che riunisce tutte le Caritas nel mondo chiede inoltre “l’accesso ai servizi essenziali di base, compresi quelli sanitari e i vaccini contro il Covid-19 per i siriani che vivono nel Paese o nei campi”, ribadendo la richiesta di “una soluzione di pace negoziata”. Lo ha detto oggi durante una conferenza on line a dieci anni dall’inizio della guerra in Siria (15 marzo 2011) il segretario generale di Caritas internationalis, Aloysius John. “Nonostante le iniziative di pace in corso e l’accordo per la cessazione delle ostilità – ha affermato -, ci sono poche speranze di pace e la situazione umanitaria in Siria e nella regione rimane estremamente critica, ulteriormente aggravata dalla pandemia di Covid-19 e dal deterioramento della situazione economica in tutta la regione”. Dall’inizio della crisi, ha ricordato John, “oltre 12 milioni di persone sono sfollate. Più di 6 milioni sono rimasti in Siria, altri 5 milioni sono accolti nei Paesi vicini, in particolare Libano, Giordania e Turchia e oltre 1 milione hanno trovato rifugio in altri Paesi”. La rete internazionale delle Caritas ha dato aiuti ogni anno a più di 1 milione di siriani ed è in prima linea anche per fronteggiare la pandemia, “che si aggiunge alle tribolazioni dei siriani, aumentando pressione psicologica e disagio mentale”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori