Coronavirus Covid-19: Uecoop, “bene l’ok a vaccinazioni sui luoghi di lavoro, cooperative pronte a fare la loro parte”

“Bene l’ok alla campagna di vaccinazione sui luoghi di lavoro con le cooperative pronte a fare la loro parte per aiutare l’Italia a uscire prima possibile dall’emergenza Covid”. È quanto afferma l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) nel commentare positivamente le indicazioni contenute nella bozza del nuovo piano vaccinale nazionale. “Dalla Lombardia alla Basilicata, dal Piemonte alla Puglia, dal Friuli alla Sardegna, dalla Calabria al Veneto, dall’Emilia Romagna alla Sicilia, ma anche in Abruzzo, Toscana, Marche, Molise, Lazio, Campania, Umbria e Liguria – spiega Uecoop – ci sono cooperative pronte ad aprire sedi, magazzini e uffici per la campagna di immunizzazione della popolazione”.
“Nelle cooperative distribuite su tutto il territorio nazionale – si legge in una nota – esistono spazi per organizzare centri vaccinali dove far confluire una parte importante della popolazione da immunizzare con la massima velocità possibile contrastando la diffusione del virus e delle sue varianti”. “Sono già salite a 170 le cooperative che da nord a sud del Paese – evidenzia Uecoop – si sono messe a disposizione per l’offensiva vaccinale. Una operazione da coordinare con Stato, Regioni e uffici sanitari sui territori in modo da garantire la scelta delle strutture più adatte e l’organizzazione degli afflussi e delle vaccinazioni per permettere una più rapida ripresa sanitaria ed economica del Paese”.
Una disponibilità comunicata ufficialmente per iscritto al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, dal presidente di Uecoop, l’ex magistrato Gherardo Colombo: “Consapevole della necessità di uno sforzo collettivo e comunitario per eradicare il virus le cooperative associate all’Unione europea delle cooperative hanno individuato spazi idonei per organizzare punti di vaccinazione ed offrono la piena disponibilità e collaborazione perché questi siano utilizzati per vaccinare non solo i loro dipendenti, i soci e i loro familiari, ma anche chiunque altro ne avesse bisogno”.

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