Coronavirus Covid-19: Cauda (Gemelli), “più si vaccina, più si riduce il rischio di replicazione del virus e delle sue varianti”

“E’ importante accelerare con le vaccinazioni. Più si vaccina, più si riduce il rischio di replicazione del virus e quindi di sue varianti”. Non ha dubbi Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. In un’intervista al Sir spiega che di  fronte al diffondersi delle varianti del Sars-Cov-2 nel nostro Paese, l’imperativo è: sequenziare di più i campioni virali, accelerare la campagna vaccinale, eventualmente procedere a chiusure “chirurgiche”.
Bisogna sequenziare di più come fanno gli inglesi, avverte: “Le mutazioni se le cerchi le trovi; questo è il problema”. Contro la variante inglese, prosegue, “i vaccini disponibili hanno dimostrato una buona efficacia, pur con qualche differenza: più elevata con Moderna e con Pfizer, un po’ meno con AstraZeneca ma tuttavia sufficiente a bloccarla. Il vaccino di Janssen, società controllata da Johnson & Johnson, secondo i dati pubblicati la settimana scorsa dal British Medical Journal mostra un’efficacia dell’86% contro la variante britannica e del 60% contro la variante sudafricana. Per la variante brasiliana ci sono meno dati”. “Anche in presenza di varianti – assicura il professore -si devono utilizzare i vaccini perché comunque mantengono una certa efficacia”. Sulla necessità di modificarli man mano che cambiano le varianti o ne compaiono di nuove, Cauda risponde: “Come si dovranno probabilmente adeguare i test diagnostici rapidi, e forse anche i bio-molecolari, bisognerà anche produrre dei vaccini che tengano conto di queste varianti. Non dovrebbe essere difficile”. Probabile infatti una procedura accelerata senza passare per le fasi 1-2-3.

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