Quaresima: mons. Battaglia (Napoli), “il deserto è una dimensione essenziale della vita”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Quando sento parlare di deserto, non fisso un punto sulla carta geografica. Mi guardo attorno. Mi scruto dentro. Non penso a un luogo. Mi riferisco a una dimensione essenziale della vita… La Quaresima, con l’immagine del deserto, ha in sé il dono di richiamarci a una interpretazione precisa della vita: la vita come cammino, come attraversamento del deserto. Come a dire che è un’illusione vivere come se le scelte fossero fatte una volta per sempre. Occorre, invece, aprire gli occhi e capire che tutta la vita è tempo di deserto e il deserto è il luogo della libertà, ma anche della tentazione; della fedeltà a Dio, ma anche delle nostre ribellioni; degli avanzamenti, ma anche dei nostri smarrimenti”. Lo scrive l’arcivescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, nella prima lettera di Quaresima rivolta alla Chiesa partenopea, “Per raccogliere i dettagli della vita”, e in particolare ai giovani.
“Anche la nostra città, questa nostra terra, ha i suoi deserti: il deserto della malinconia e della tristezza, il deserto della solitudine e dell’emarginazione, il deserto di tante domande e di poche risposte – osserva il presule -. Nel deserto, saranno le stelle a tracciare la rotta per non smarrirci. E magari, accettando la sfida di abitare questo spazio, scopriremo dentro di noi la nostalgia del Cielo, quella che ti fa venire voglia di essere autentico, di essere te stesso, di abbandonare mille immagini costruite, di essere semplice per stupire il mondo”. Per mons. Battaglia, “la consapevolezza della propria fragilità è parte importante di ogni cammino di conversione. E la Quaresima può davvero diventare un momento di sincerità avendo il coraggio di guardare in faccia e accogliere i nostri limiti e chiamare per nome la nostra personale povertà, la nostra debolezza. Senza la consapevolezza che abbiamo bisogno di essere salvati, nessuno di noi si disporrebbe ad accogliere questa salvezza”. Ecco perché “la Quaresima inizia accendendo una luce sulla nostra povertà. Siamo abitati da mille domande: tutti portiamo dentro il desiderio di essere amati, tutti cerchiamo qualcosa che ci renda felici, ma non tutte le risposte sono giuste. Il peccato, spesso, è aver trovato risposte sbagliate a domande giuste. Allora, questo tempo diventa favorevole perché può salvare le domande giuste ed eliminare le risposte sbagliate”.

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