Coronavirus Covid-19: Perù, vaccinati 500 funzionari fuori dai protocolli. Vescovi, “nuovo volto del mostro della corruzione”

Cresce in Perù lo scandalo per i numerosi funzionari pubblici (si parla in tutto di circa 500 persone), che sono stati vaccinati contro il Covid-19, all’inizio della campagna vaccinale o anche prima che questa venisse avviata, “passando avanti” rispetto a chi ne aveva diritto. È il caso, per esempio, dell’ex presidente della Repubblica Martín Vizcarra, che ha ammesso di aver ricevuto dosi del vaccino cinese Sinopharm, quando questo era in periodo di prova, alla fine del 2020. Ma nello scandalo sarebbero implicati anche altri ministri e, nel frattempo, la ministra della Salute Pilar Mazzetti ha presentato le sue dimissioni. Il presidente della Repubblica Francisco Sagasti ha dichiarato di sentirsi “indignato e furibondo”, annunciando che saranno chieste le dimissioni a chiunque sia implicato nello scandalo.


Sulla vicenda è intervenuta ieri con una nota la Conferenza episcopale peruviana (Cep). “Il Perù, ancora una volta – si legge -, è colpito dal comportamento riprovevole di alcune autorità, che hanno approfittato egoisticamente dei loro benefici, tralasciando gli interessi del Paese, il bene comune e l’obbligo di prendersi cura dei più bisognosi, coloro che sono in prima linea nella lotta alla pandemia”.

Perciò, “la Conferenza episcopale peruviana esprime la propria condanna per l’uso improprio dei vaccini affidati alle nostre autorità per il bene della ricerca e per la salute di tutti i peruviani. Questo mostra un nuovo volto del mostro della corruzione e della crisi etica e di valori che impedisce la realizzazione autentica della giustizia e lo sviluppo del Paese”. Secondo i vescovi, l’indignazione generata da questi eventi si aggrava, perché mette da parte chi, da più di un anno, si sacrifica in prima linea di fronte a questa pandemia. Non è possibile che medici, infermieri, agenti di polizia, funzionari pubblici e tanti altri volontari continuino a morire, mentre un gruppo insensibile cerca il proprio interesse”.
Prosegue la nota: “Chiediamo che questi eventi siano debitamente indagati e puniti, in modo che l’impunità non abbia più spazio tra i peruviani e, finalmente, riusciamo a lavorare in unità e trasparenza per sconfiggere questa pandemia. È anche necessario garantire una corretta distribuzione e somministrazione dei vaccini, con un programma che si compia in modo continuo e senza preferenze, dando priorità a quelli che sono in prima linea, la cui quota di sacrificio ed eroismo è stata altissima”. Un concetto che il presidente della Cep, mons. Miguel Cabrejos, ha espresso anche durante la messa del Mercoledì delle Ceneri: “Il nostro Paese esige un vaccino contro il Covid-19 per tutti e specialmente per i poveri e i vulnerabili”.

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