Matrimoni: Istat, nel 2019 celebrati in Italia 11.690 in meno rispetto all’anno precedente (-6,0%)

Nel 2019 sono stati celebrati in Italia 184.088 matrimoni, 11.690 in meno rispetto all’anno precedente (-6,0%). Il calo riguarda soprattutto i primi matrimoni. Scendono anche le seconde nozze o successive (-2,5%) ma aumenta la loro incidenza sul totale: ogni 5 celebrazioni almeno uno sposo è alle seconde nozze. Lo rileva l’Istat nel report su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi relativo al 2019. “In oltre quarant’anni di calo della nuzialità, si sono verificate solo brevi oscillazioni legate soprattutto a periodi di anticipazione o posticipazione delle nozze”, segnala l’Istituto di statistica.
Assumendo come riferimento il 2008, i matrimoni tra celibi e nubili sono passati da 212mila a poco più di 146mila. Nel 2019 si registra un nuovo minimo relativo delle prime nozze rispetto a quello osservato nel 2017 (152.500). Nella maggior parte dei casi i primi matrimoni riguardano sposi entrambi italiani (84,5%), in forte flessione rispetto al 2008: da 185.749 a 123.509 nel 2019 (-33,5%). “Il calo dei primi matrimoni è da mettere in relazione in parte con la progressiva diffusione delle libere unioni (convivenze more uxorio) che sono più che quadruplicate dal 1998-1999 al 2018-2019, passando da circa 340mila a 1 milione 370mila. L’incremento dipende prevalentemente dalla crescita delle libere unioni di celibi e nubili (da 150mila a 834mila circa)”.
Le libere unioni sono sempre più diffuse anche nel caso di famiglie con figli; l’incidenza di bambini nati fuori del matrimonio è in continuo aumento: nel 2019 un nato su tre ha genitori non coniugati.
Sono in continuo aumento anche le convivenze prematrimoniali, che “possono avere un effetto sul rinvio delle nozze a età più mature. Ma è soprattutto la protratta permanenza dei giovani nella famiglia di origine a determinare il rinvio delle prime nozze”.

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