Salute: Policlinico Gemelli, inaugurato nuovo centro Art4Art. Franceschini (min. Cultura), “bene arte in ospedale per far respirare bellezza ai pazienti”

Foto Policlinico Gemelli

“Grazie al progetto Art4art i pazienti potranno estraniarsi dalla situazione contingente e respirare un po’ di bellezza anche dentro le mura di un ospedale. Durante la pandemia abbiamo capito, infatti, cos’è l’Italia senza cultura, senza la gioia nelle piazze e nelle strade e quanto sia importante nella società respirare bellezza e trarre energia nella sua visione. Questa è un’altra iniziativa del Policlinico Gemelli che dimostra una grande capacità di visione, di immaginazione e di essere sempre un po’ avanti e che molti dovranno imitare in Italia e nel mondo”.

Foto Policlinico Gemelli

Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini, intervenuto ieri pomeriggio all’inaugurazione della nuova degenza multidimensionale della Radioterapia oncologica, con la presentazione del progetto Art4Art del Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, che porta l’arte in ospedale per supportare i giovani pazienti.
Un’iniziativa – il commento di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio – “che inserisce all’interno del percorso terapeutico la bellezza, rappresentata in questo caso dall’arte, come elemento per il recupero del benessere psico-fisico del paziente, nel momento in cui affronta un percorso importante, come quello del contrasto alla patologia oncologica, della radioterapia”. Oggi “il Gemelli inaugura una nuova frontiera, che coniuga la scienza medica con l’arte”.
Di “umanizzazione di cure ad altissimo contenuto tecnologico, come quelle di Gemelli Art” parla Marco Elefanti, direttore generale del Gemelli, sottolineando il binomio che caratterizza la mission dell’ospedale: “rendere i trattamenti più a misura d’uomo, perseguendo sempre l’eccellenza delle cure”. Per Vincenzo Valentini, direttore di Gemelli Art (Advanced Radiation Therapy), è importante “ingaggiare la sfera emotiva dei pazienti, che sono spesso provati dallo stress e dalla preoccupazione della malattia, per raggiungere il miglior risultato di cura”.

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