Diocesi: Spoleto-Norcia, al via il progetto della riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia di Eggi

Presentato questa mattina a Spoleto, presso l’Istituto professionale alberghiero “G. De Carolis”, il progetto “Riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia in Eggi di Spoleto” promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia in collaborazione con le scuole secondarie dello spoletino. L’antica Confraternita della Misericordia di Spoleto nel corso del tempo si è fatta carico di tanti bisogni della popolazione. Tra le sue attività vi erano anche i prodotti della Fattoria di Castellocchio Eggi – un antico casolare circondato da terreni agricoli, boschi e uliveti – destinati alle persone in difficoltà. Dopo essere stato concesso in locazione per anni, nei primi anni del 2000 è tornato a disposizione della Confraternita e per un periodo ha ospitato dei ragazzi alla ricerca del senso della vita, poi un progetto per diversamente abili della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, ed ora sarà al servizio degli studenti per educarli ad una nuova e ritrovata relazione con la natura sul solco tracciato dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Al progetto promosso dalla Caritas diocesana hanno aderito tutti gli Istituti superiori di Spoleto e del territorio limitrofo. Il plesso scolastico capofila è l’Agrario di Santa Anatolia di Narco. “Riconciliare l’uomo con il territorio”: è questa una delle finalità del progetto, come spiegato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. “Ai nostri ragazzi si offre la possibilità di entrare in familiarità col mondo dell’ecologia, con varie tematiche attuali come l’aria pulita, il diritto all’acqua, l’accesso alle risorse naturali per tutti. Si tratta quindi di un progetto molto attuale, segno ulteriore di quella alleanza che è richiesta a quanti hanno la responsabilità della cura delle nuove generazioni. È un ottimo investimento”. Don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, ha sottolineato l’importanza di “mettersi in ascolto dei giovani e insieme con loro dell’ambiente per apprezzarlo e conoscerlo. Vari percorsi porteranno gli studenti a conoscere le piante, le fasi della lavorazione del terreno, le questioni metereologiche, gli aspetti storico-linguistici-artistici. Poi, il raccolto che nel tempo questi terreni produrranno sarà per i più poveri del nostro territorio. Si tratta di un progetto in divenire, che costruiremo insieme ai giovani, i cui frutti li vedremo nel tempo”. Massimo Fioroni, dirigente dell’Istituto agrario di Santa Anatolia di Narco, si è soffermato sul fatto “raro se non unico circa il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie”. Il progetto prende avvio nell’anno scolastico 2021-2022 e proseguirà in quelli successivi, divenendo punto stabile di formazione sul rispetto dell’ambiente e la ricchezza della terra.

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