Diocesi: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “oggi manca il coraggio dello spendersi gratuitamente”

In un mondo che svilisce i valori, inflazionando i prezzi, una così potente e reifica verità, come l’umiltà, ha il carattere della gratuità e ci lascia basiti, affogando tutta la nostra grandezza nella semplicità”. Lo scrive il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, in una sua meditazione rivolta alla diocesi. “Quello che oggi manca a questo mondo parecchio virtuale è ‘uno sguardo che sa andare oltre’, il coraggio della discesa, dello spendersi gratuitamente, del non cercare forsennatamente il plauso degli altri”. Nelle parole del presule la consapevolezza che “ci manca l’umiltà perché ci manca la gratuità, che non è, in termini economici e sociali, uno sfruttamento, uno svendere la professionalità al sottocosto, una nuova forma di schiavitù liberalizzata”. “La gratuità è un dono di concretezza, libero, limpido e puro, il gemello siamese dell’amore. Cosa si dà gratuitamente e senza interesse? L’amore”.
Il vescovo ribadisce quindi che “all’amore ci si abbassa in nome di quella gratuità umile e dignitosa che concede senza pretendere”. “Bisogna, però, esercitarsi all’umiltà, non scartarla o utilizzarla preconfezionata, ma congiungerla all’indole di amare l’altro, come si ama se stessi. L’umiltà deve tornare a essere una vocazione – aggiunge –, una vocazione genuina alla partecipazione delle gioie e dei dolori degli altri”. Infine, mons. Savino indica con un’associazione: “Essere umili vuol dire riconoscersi nell’anima dell’altro, comprendere che mettersi nei panni dell’altro spesso implica un adattamento biologico alla sofferenza che disconosciamo, ammettendo che il dolore non possa essere un linguaggio privato. Ma resta pur sempre un linguaggio, da ascoltare, da comprendere, da valutare e da lenire”.

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