“Il 19 maggio 2025 segna una ricorrenza importante per i diritti delle donne in Italia. Cinquant’anni fa, con la legge n. 151 del 19 maggio 1975, veniva approvata la riforma del diritto di famiglia, che sanciva il principio di parità tra i coniugi all’interno della famiglia. Fino ad allora, il marito ricopriva il ruolo di capofamiglia, con il potere di assumere da solo tutte le decisioni per il nucleo familiare e la moglie era considerata minorenne a vita”. Lo sottolinea Vilma Nicolini dell’Osservatorio nazionale Auser Pari Opportunità.
“La riforma rappresentò un passaggio fondamentale per la parità tra uomo e donna all’interno della famiglia. La concreta attuazione di questo principio di parità ha richiesto costanti interventi da parte della Corte Costituzionale”, aggiunge Nicolini.
“A distanza di mezzo secolo, la piena attuazione del principio di eguaglianza all’interno della famiglia rimane un obiettivo ancora aperto perché non è sufficiente una legge seppur storica se non si agisce sulla cultura patriarcale che permea ancora il Paese. Dunque, per la difesa e conquista dei diritti delle donne il lavoro non è ancora concluso”, osserva Nicolini.