Medio Oriente: Ambasciata Palestina in Italia, “si rischia una vera esplosione, perché il popolo non si arrenderà mai”

Un invito ad “aprire gli occhi gli occhi di fronte a quanto sta accadendo. Non può più tacere davanti ai crimini di una potenza occupante che colpisce ogni giorno, uccidendo uomini, donne, bambini e anziani”. È l’appello lanciato oggi dall’Ambasciata di Palestina in Italia e rivolto “al governo di questo Paese amico, a tutte le forze politiche, ai media e a tutto il popolo italiano” dopo che “questa notte, l’ennesimo attacco dell’esercito israeliano contro Gaza ha portato alla morte di 13 abitanti della Striscia, tra cui 5 donne e 4 bambini. I feriti, di cui alcuni molto gravi, sono almeno 20 e comprendono anch’essi 7 donne e 3 bambini”. Nel comunicato l’Ambasciata palestinese parla di “civili disarmati, la cui uccisione, in qualsiasi altro contesto, avrebbe causato la pronta risposta di una comunità internazionale che di fronte ai soprusi di Israele risulta invece quantomeno assuefatta”. Ricordando come l’Italia persegua “una soluzione pacifica dei conflitti, promuova l’abolizione della pena di morte nell’intero pianeta e sia convintamente schierata sul fronte della legalità internazionale”, l’Ambasciata palestinese sottolinea che “così facendo si rischia una vera esplosione, perché il popolo palestinese non si arrenderà mai a una prepotenza criminale che prolunga fino ai nostri giorni la Nakba del 1948, commemorata per la prima volta quest’anno anche dalle Nazioni Unite, nel 75° anniversario che cade il 15 maggio. Una catastrofe che vediamo continuamente anche a Gerusalemme Est e in Cisgiordania, dove proprio questa mattina le forze di occupazione hanno fatto una delle loro abituali irruzioni, nella città di Nablus, ferendo gravemente alcuni suoi abitanti, compresi dei bambini”. “Ma non potranno ucciderci tutti – conclude il comunicato -. Di fronte al terrorismo di Stato portato avanti da Israele, la leadership palestinese ribadisce che una soluzione politica è l’unica via per raggiungere sicurezza e stabilità nella regione”.

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