Vittime di mafia: Libera, a Milano il 20 marzo veglia ecumenica con l’arcivescovo Delpini. Saranno letti anche i nomi dei morti di Cutro

L’arcivescovo Mario Delpini “ha subito accolto con convinzione la proposta di don Luigi Ciotti di immaginare qui a Milano la celebrazione della XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Per i cristiani, per ogni persona religiosa, una simile giornata è un dovere: di ringraziamento, oltre che di memoria, per tutti quei ‘martiri’ che con la loro testimonianza ci insegnano come ci sia sempre un’alternativa alla violenza e alla logica del più forte; ma anche di sensibilizzazione e di impegno, contro il rischio che simili esempi vengano presto coperti dalla polvere della distrazione e della dimenticanza”. Così mons. Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale della diocesi di Milano, spiega il senso della veglia ecumenica e il motivo dell’adesione della diocesi all’iniziativa di Libera del 20 e del 21 marzo. “La Chiesa ambrosiana, insieme con il Consiglio delle Chiese cristiane di Milano e agli esponenti delle religioni presenti a Milano, offre – aggiunge – le proprie energie a sostegno di questa mobilitazione, nella certezza che Milano potrà trarne un grande beneficio in termini di umanità e di vita buona”.
A quasi trent’anni di distanza dalla strage mafiosa di via Palestro, dove persero la vita cinque persone (27 luglio 1993), martedì 21 marzo si terrà a Milano la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti per combattere i fenomeni di criminalità organizzata e sostenere la giustizia sociale. Iniziativa che ha il patrocinio del Comune di Milano e di Regione Lombardia e che ha il sostegno della diocesi di Milano.
La sera precedente, lunedì 20 marzo alle ore 18.15, si svolgerà in Santo Stefano Maggiore una veglia di riflessione e preghiera ecumenica presieduta dall’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. La scelta della basilica, conosciuta anche come la “parrocchia dei migranti”, ha un valore simbolico: come sottolinea da sempre lo stesso don Ciotti, sono proprio i migranti, infatti, i soggetti più esposti allo sfruttamento di organizzazioni mafiose. Per questo, accanto ai nomi delle 1.069 vittime innocenti della mafia “censite” da Libera, durante la veglia saranno letti i nomi delle oltre ottanta vittime del naufragio dello scorso 26 febbraio a Steccato di Cutro.
La celebrazione in Santo Stefano avrà un valore anche ecumenico: con mons. Delpini saranno infatti presenti padre Traian Valdman (Chiesa ortodossa romena) e la pastora Daniela Di Carlo (Chiesa evangelica valdese).

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