Rifugiati: Cir, raggiunte 6.533 persone bisognose di protezione. Zaccaria, “legge Ong ingiusta, mette in pericolo chi attraversa il Mediterraneo, viola norme internazionali e Costituzione”

Nel 2022 il Consiglio italiano rifugiati (Cir) ha raggiunto con i suoi interventi 6.533 persone bisognose di protezione. La maggior parte di loro provenienti dall’Ucraina. È quanto emerge dal Rapporto 2022 dell’organizzazione che grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, LA7 e Corsera, Avsi ha accompagnato centinaia di rifugiati ucraini verso la possibilità di costruire una nuova vita che, per quanto temporanea, sia la più vicina possibile a un’idea di normalità. “Abbiamo implementato 26 progetti, realizzando interventi di sostegno diretto, tutela e integrazione a favore di 1.325 richiedenti asilo e titolari di protezione, 880 minori/Msna/neomaggiorenni, 175 vittime di violenza di genere e 251 vittime di sfruttamento lavorativo”, si legge nel report. Gli sportelli informativi hanno garantito assistenza legale, accompagnamento sociale e orientamento al territorio in cinque territori – Roma, Verona, Badolato, Lecce e Bergamo – a 3.502 persone. Nei centri, all’interno del sistema Sai, è stata offerta accoglienza qualificata a 400 persone, 196 adulti, 63 minori e 141 minori stranieri non accompagnati. Infine, sono stati accompagnati 461 cittadini di Paesi terzi nel loro ritorno a casa, partendo da una presa in carico in Italia e costruendo insieme a loro il percorso di reintegrazione nel Paese di origine.
“Se la crisi ucraina ha messo a dura prova il sistema di accoglienza e protezione, ha al contempo mostrato quanto una risposta generosa e politicamente coordinata sia determinante. Per la prima volta in Europa si è attivata la protezione temporanea e i cittadini europei sono stati protagonisti di un incredibile slancio solidale, rendendo possibile l’accoglienza di milioni di profughi nel nostro continente. Un insegnamento che dovremmo replicare per tutte le crisi e per tutti i rifugiati che arrivano in Italia e in Europa, senza distinzione per il loro Paese di origine o la guerra che li ha costretti a scappare”, si legge ancora nel report.
Preoccupante invece, secondo il Cir, l’inversione di tendenza della cornice normativa nazionale. Il decreto legge sulle Ong, convertito da pochi giorni in legge alla Camera, ha dato un duro colpo al sistema di protezione in Italia. “Una legge ingiusta, che mette ancor più in pericolo le vite di quanti attraversano il Mediterraneo, violando le norme internazionali e la nostra stessa Costituzione. Alcune delle parole usate in tema di accoglienza selettiva rischiano di riportarci indietro di anni, creando un clima che non favorisce in alcun modo la serena convivenza”, afferma Roberto Zaccaria, presidente del Cir.

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