Violenza sui minori: Agia, Garlatti scrive a Meloni e le chiede un incontro per parlare delle questioni che investono i diritti di bambini e ragazzi nel nostro Paese

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Carla Garlatti, ha inviato una nota al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni per portare all’attenzione del Governo le proposte in tema di violenza sui minorenni formulate lo scorso 20 novembre, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia. Garlatti ha chiesto un incontro a Meloni per parlare delle questioni che investono i diritti di bambini e ragazzi nel nostro Paese.
“Ho sottoposto al presidente Meloni la necessità che l’Italia si doti, entro la fine della legislatura, di una legge organica per la prevenzione e il contrasto di tutte le forme di violenza”, dichiara Garlatti. “Tra gli interventi che la normativa dovrebbe contenere ho evidenziato l’opportunità di introdurre l’obbligo di richiedere il certificato del casellario giudiziale anche ai volontari che operino a contatto con i minorenni in forma continuativa, come già avviene nei casi di rapporto di lavoro o volontariato organizzato, al fine di escludere precedenti penali per reati a sfondo sessuale. Inoltre, ho suggerito di ampliare il novero dei reati specifici che dovrebbero impedire di svolgere attività con bambini e ragazzi”.
La nota contiene anche proposte in tema di violenza di genere nelle coppie di giovanissimi. “Anche alla luce dei recenti, tragici fatti di cronaca – sottolinea Garlatti – è indispensabile mettere in atto interventi destinati agli adolescenti. In tale ambito ho suggerito, in particolare, la realizzazione in tutto il territorio nazionale di centri antiviolenza dedicati esclusivamente alla presa in carico dei ragazzi. Strutture che, in rete con i servizi già presenti, siano in grado di offrire spazi e assistenza a misura di adolescente. Allo stesso modo è fondamentale che vengano adattati al linguaggio degli adolescenti gli strumenti di autovalutazione del grado di rischio di una relazione affettiva, in modo che rispondendo a un questionario anonimo un adolescente possa prendere consapevolezza della situazione nella quale si trova”.

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