Don Tonino Bello: mons. Seccia (Lecce), “testimone del vangelo della pace”

“Oggi a distanza di trent’anni dalla sua morte, la Chiesa e tutti noi riconosciamo la sua santità. Riconosciamo in don Tonino un innamorato di Cristo, un innamorato di Maria, un testimone del vangelo della pace. Quella pace di cui oggi abbiamo tanto bisogno e per la quale Papa Francesco e lei, eminenza – che stasera ce lo rappresenta – tanto state pregando e operando”. Lo ha detto l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, nel suo saluto al presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, in un incontro con la città dal titolo “Tra diluvio e arcobaleno: don Tonino e l’impegno per la pace”.
In serata, in cattedrale, in occasione della messa, invece, l’arcivescovo Seccia ha ribadito “la necessità di ripartire in maniera nuova, incoraggiati dall’esempio dei santi, perché l’esperienza Sinodale che anche la nostra chiesa particolare sta vivendo, non sia inteso come semplice strumento tecnico ma come attitudine, come presenza illuminata e illuminante, come modo unico per camminare”. “Eminenza, questa sera devo strapparle una promessa davanti a Dio, ci porti nelle sue preghiere, porti con sé il ricordo di questa terra e dei suoi abitanti di buona volontà, porti con sé il ricordo dei nostri ulivi feriti, che gridano l’urgenza di essere costruttori di pace in un tempo in cui è più facile distruggere che costruire. Porti con sé, in quest’ideale bisaccia, il colore azzurro del nostro mare, che troppe volte si è macchiato di rosso, del sangue innocente – come quello di Cristo – di coloro che non sono riusciti a trovare un porto sicuro dove custodire e far crescere i propri sogni. Porti con sé il calore del nostro sole, che illumina le giornate e dona la vita, porti a Dio soprattutto coloro che non riescono a vedere l’aurora, chi di noi si sente sconfitto e da buttare. Preghi per famiglie in difficoltà, per i nostri giovani, per gli anziani, gli ammalati, per chi si sente solo, per i detenuti di Borgo San Nicola, e per tutti gli sfiduciati affinché scelgano la speranza anche quando la paura avrebbe argomenti migliori”. Dall’arcivescovo l’impegno a pregare “per lei, per il suo servizio alle Chiese d’Italia, per la Chiesa particolare che serve con amore, per la missione di pace che Papa Francesco le ha affidato, contando sull’intercessione di don Tonino, nostro amico e venerabile fratello”.

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