Fisc: p. Faltas (vicario Custodia Terra Santa), “dove andiamo con questa guerra?”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il 7 ottobre, come ogni giorno, celebravo la messa prima di andare a trovare i bambini per la preghiera di San Francesco. Mentre pregavamo è arrivato un missile, alle 8 del mattino, una cosa strana. Subito abbiamo fatto salire i ragazzi in classe ed ascoltato le notizie, ma per tutti noi era molto strano. Alle 10 del mattino sono andati tutti a casa e abbiamo chiuso la scuola per 15 giorni. I ragazzi sono tornati a scuola tutti cambiati dalle immagini che vedono ogni giorno”. Queste le parole di padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, intervenuto per dare la sua testimonianza ai partecipanti della XX Assemblea nazionale ordinaria elettiva della Fisc a Roma. “Oggi alle 7 del mattino è iniziata la tregua, ma secondo me dopo inizierà un’altra guerra, quando i palestinesi usciranno e vedranno la distruzione di questi 50 giorni”, ha aggiunto padre Faltas. “Gaza è completamente distrutta – ha spiegato -. I nostri cristiani si sono radunati nel convento latino. 700 persone al freddo, senza medicine, mangiare e bere. 18 persone sono morte a causa di un bombardamento: 9 donne e 9 uomini. Tutti hanno perso la casa”. Il vicario della Custodia di Terra Santa ha descritto la situazione a Gerusalemme dove, come nel resto della Terra Santa, è cambiato tutto. “In Terra Santa esiste un prima del 7 ottobre e un dopo il 7 ottobre, come l’11 settembre per gli Stati Uniti. La gente ha paura di uscire, non c’è nessuno per strada. Aree chiuse per motivi di sicurezza. Persone spaventate. Bambini musulmani che hanno paura che il padre possa andare a pregare nella moschea, perché potrebbe essere ucciso”. Una situazione simile a quella di Betlemme: “È una città morta, chiusa, vuota, deserta. Entrare ed uscire è difficilissimo. Insegnanti delle scuole non possono passare da Betlemme ed andare a Gerusalemme. Abbiamo ottenuto un permesso speciale solo in alcuni orari della giornata. Tantissime persone vogliono scappare. I genitori di famiglie cristiane vogliono portare via i loro figli, perché dicono che lì non hanno futuro”, ha dichiarato padre Faltas, spiegando anche la situazione che si vive in Cisgiordania: “L’esercito israeliano entra ogni giorno. Oltre 200 persone sono state uccise, migliaia tra arrestati e feriti. La guerra non è solo a Gaza. Finita la tregua riprenderà la guerra. Ma dove andiamo? Dove vuole andare Hamas? Dove vuole andare Israele? Questa è la domanda che ci poniamo oggi”.

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