Diritti dell’infanzia: Cesvi, inaugurata a Siracusa la quinta Casa del sorriso per combattere dispersione scolastica e criminalità minorile

foto Cesvi

Le diseguaglianze regionali pesano sulle prospettive di chi nasce al Sud, dove sono concentrate le Regioni con i dati peggiori su povertà, maltrattamenti, opportunità scolastiche. In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, Fondazione Cesvi ha inaugurato oggi a Siracusa la quinta Casa del sorriso italiana, situata in Zona Zecchino vicino al difficile quartiere di Mazzarona, segnato da fragilità economica e socioculturale, criminalità minorile e dispersione scolastica, carenza di spazi educativi e di aggregazione.
La struttura rientra nel Programma Case del Sorriso, che mira a promuovere i diritti dei bambini e delle bambine e a prevenire povertà educativa e trascuratezza, aiutando minori e familiari. In Italia Cesvi ha sostenuto più di 2.470 beneficiari, di cui 1.660 minori nel 2022, mentre nei primi 6 mesi del 2023 sono già 1392 le persone supportate e di queste 968 sono minori. Il Programma Case del sorriso è una realtà attiva da oltre 20 anni in diverse aree del mondo, in Africa, America Latina e Centrale, Asia, spingendosi negli ultimi anni anche nei teatri delle più gravi emergenze umanitarie. Madrina di questa inaugurazione la cannante Alexia, da molti anni vicina alla Ong.
“Con le Case del sorriso vogliamo dare ai bambini un luogo sicuro dove possano sentirsi accolti, vedere rispettati i loro diritti fondamentali, creare opportunità per il futuro loro e dei loro genitori Dopo l’apertura delle nostre strutture a Bari e Napoli, siamo felici di poter dare il nostro contributo anche in Sicilia a Siracusa con una Casa del sorriso che desidera aprire le porte di un futuro ricco di possibilità per tutti i minori e le famiglie bisognose del territorio”, ha detto Roberto Vignola, vicedirettore generale Cesvi.
L’abbandono scolastico in Italia è del 13%, dato medio tra il migliore del Friuli-Venezia Giulia (7,7%) e il peggiore della Sicilia (18,8%). È nel Mezzogiorno la gran parte di ragazze e ragazzi che lasciano la scuola prima del tempo: la Sicilia è preceduta da Campania (16,1%), Sardegna (14,7%), Puglia (14,6%)[6]. Pesa il divario nella quantità e qualità dei servizi per bambine e bambini. Al Sud mancano le mense scolastiche, e quindi le classi a tempo pieno, fattore di prevenzione dell’abbandono scolastico. Le cinque strutture di sostegno all’infanzia di Cesvi  in Italia sono attive in contesti complessi: a Napoli nel quartiere di San Pietro a Patierno; a Bari nel quartiere San Paolo; a Milano con due comunità educative residenziali per minori allontanati dalle famiglie d’origine dalla magistratura. A Siracusa, dove è stata inaugurata la quinta, il tasso di abbandono scolastico è del 18,1%. Gli spazi gestiti da Cesvi offrono attività di sostegno psicologico e ascolto, di supporto alla genitorialità, laboratori sportivi, psicomotori, artistico-espressivi, proposte educative.

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