Diocesi: Venezia, chiusa oggi l’inchiesta diocesana del processo di beatificazione di Mechitar di Sebaste

Oggi pomeriggio, presso l’isola di San Lazzaro a Venezia, si è conclusa l’inchiesta diocesana del processo di beatificazione dell’abate Mechitar di Sebaste, fondatore della congregazione monastica armena che prende il suo nome. Il Patriarca Francesco Moraglia ha presieduto il rito con il quale sono stati sigillati i documenti ufficiali del processo, concludendo così il primo atto solenne con il quale la Chiesa sta investigando e discernendo circa l’eroicità di vita e la santità del monaco armeno. Nel suo intervento il patriarca ha definito l’abate Mechitar di Sebaste “una figura di straordinario fascino ed attualità; si è reso interprete di esigenze urgenti e profonde del suo tempo e vi ha dato risposta con ampiezza di orizzonte e geniale spirito di sintesi, a servizio del popolo armeno e, di qui, a beneficio della Chiesa universale. L’interpretazione mechitariana della Cattolicità della Chiesa è senso di autentica universalità, che non è sinonimo di omologazione, ma anzi di capacità di integrazione delle più diverse tradizioni spirituali, teologiche e liturgiche, nel pieno rispetto della loro identità e valore della loro bellezza”. Ecumenismo e investimento nella cultura, quest’ultimo un altro tratto essenziale di Mechitar: “l’investimento nella cultura quale fondamentale fattore di coesione di un popolo e di intelligenza della fede. Cultura, nella sua caratura sapienziale, va qui intesa in tutti i suoi aspetti, perché tutto ciò che è espressione dell’umano è chiamato ad essere permeato e trasfigurato dalla grazia”. In considerazione dell’orientamento missionario della sua Congregazione, ha concluso Moraglia, Mechitar “ha saldato, in una mirabile sintesi, le tradizioni di Oriente e Occidente, e di fatto con questo spirito creò un’osmosi spirituale e culturale tra i due grandi polmoni della tradizione della Chiesa”.

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