Diocesi: mons. Marino (Savona-Noli), “temo che la vita concreta delle comunità sia poco toccata dal cammino sinodale. Tutti sentiamoci in Sinodo”

“Questa lettera nasce anche da un mio timore: che la vita concreta delle nostre comunità sia poco toccata dal cammino sinodale (esemplifico, magari esagerando: che si sappia poco di quanto sta accadendo al Sinodo; che si preghi poco nelle nostre parrocchie per il Sinodo, e magari che non si conoscano nemmeno quali membri della nostra comunità facciano parte del Sinodo…) e quindi ne resti un po’ al margine, aspettando soltanto che giunga a conclusione. Ecco allora il triplice scopo di questa mia lettera: voglio dar conto di un lavoro competente e appassionato, immaginare i passi che ci attendono e chiedere a tutti di sentirsi in Sinodo”. Così il vescovo di Savona-Noli, mons. Calogero Marino, spiega cosa lo ha spinto a scrivere la nuova lettera pastorale “A metà del cammino”.
“Quando siamo a metà di un viaggio – osserva il presule – cominciamo a porci domande molte concrete. Ma il viaggio è metafora della vita e a questo proposito è facile citare Dante: ‘Nel mezzo del cammin di nostra vita’”. “Le domande, a metà del cammino, cominciano a farsi importanti e talvolta è forte la sensazione di esserti smarrito”, continua mons. Marino, sottolineando che “lo ricorda in una bella pagina Martin Heidegger, che indica tre possibili scelte per chi si è perduto nel bosco: puoi tornare indietro, ripercorrendo le tue stesse impronte; andare avanti ‘a bosco’, confidando di ritrovare il sentiero interrotto; fermarti ad ascoltare i rumori del bosco e sperare che un raggio di luce filtri tra i rami e indichi il cammino. La terza ipotesi è quella giusta!”. “Anche il nostro Sinodo – evidenzia il vescovo – è a metà del cammino ed è questa la ragione che mi ha spinto, favorito in questo anche dal tempo estivo, un po’ più tranquillo del resto dell’anno, a scrivervi questa breve lettera”. “Per colpa del Covid-19 – aggiunge – siamo stati costretti a iniziare l’avventura del Sinodo con un po’ di ritardo, nella Pentecoste del 2021, e penso che l’Assemblea sinodale (che sta lavorando molto bene, e ringrazio tutte e tutti!) potrà concludere i suoi lavori a fine 2023. Due anni e mezzo, quindi, e adesso siamo proprio a metà strada”.

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